Non è una malattia, bensì una condizione fisiologica, ma aumento di peso, disturbi del sonno e dell’umore, irritabilità, vampate di calore, sudorazioni notturne, riduzione del desiderio e del piacere sessuale che spesso si protraggono per oltre 5 anni, possono incidere negativamente sulla qualità della vita considerando che, a volte, alcuni di questi sintomi persistono anche superati i 70 anni di età.
Sono questi i segnali che caratterizzano la comparsa della menopausa, un periodo che corrisponde ormai ad un terzo della vita di una donna e che per questo deve essere affrontato attraverso un percorso personalizzato guidato dallo specialista. Nonostante il forte impatto sulla qualità di vita, solo 7 italiane su 100 in menopausa fanno ricorso alla terapia ormonale sostitutiva (TOS): il punto al 15° Congresso Nazionale AME, Associazione Medici Endocrinologi, che ha inizio oggi a Roma.
“Il trattamento della menopausa è ad oggi uno degli argomenti più controversi, – afferma Roberto Castello, endocrinologo –. Sebbene la terapia ormonale sostitutiva (TOS) possa rappresentare un valido aiuto, oggi solo il 5-10% delle donne italiane in menopausa ne fa uso. Nel 2002 furono resi noti i risultati, poi rivisti, del famoso studio Women’s Health Initiative (WHI) che, pur confermando l’effetto favorevole della TOS sulla sintomatologia, sull’osteoporosi e sul carcinoma del colon retto, ne ha messo in dubbio l’azione protettiva sulle patologie cardiovascolari, riaffermando il già noto aumento di rischio per la mammella. Questo studio ebbe un drammatico impatto sia tra le donne che tra gli specialisti, tanto che si registrò un drastico cambiamento delle abitudini prescrittive di TOS con una riduzione del 40% in un solo anno. Oggi, dopo numerose revisioni e più recenti studi si è fatta chiarezza sui farmaci che sono in grado di alleviare gli effetti della menopausa e che si sono dimostrati una risorsa preziosa quando vengono utilizzati appropriatamente. La TOS è indicata soprattutto per ridurre i sintomi vasomotori, le fastidiose vampate di calore, i sintomi urogenitali ma anche l’instabilità emotiva, i disturbi del sonno, la riduzione della libido: ben il 56% delle ginecologhe italiane, una su due, ne fa uso1. La TOS viene inoltre prescritta per prevenire la perdita di massa ossea associata alla post-menopausa ed è in grado di ridurre l’incidenza di tutte le fratture correlate all’osteoporosi, incluse quelle vertebrali e femorali, anche in pazienti a basso rischio, ma poiché tale beneficio non viene mantenuto dopo la sospensione, la TOS non è attualmente raccomandata come terapia di prima scelta per questa indicazione”.
“Molti sono i metodi alternativi a cui la donna ricorre, i cosiddetti metodi naturali, spesso costosi e piuttosto deludenti, – precisa Vincenzo Toscano, Presidente Eletto AME. – Recentemente in una metaanalisi pubblicata nel 2016 su Jama2 sono stati valutati vari rimedi tra cui soia, isoflavoni, semi di lino, cohosh nero, ginseng, medicina cinese, estratto di polline, rabarbaro, malto, ipnosi, yoga dimostrando una modesta, se non in molti casi alcuna, riduzione dei sintomi vasomotori che sono quelli più lamentati dalle donne. È interessante osservare come ricerche italiane e in altri Paesi europei hanno evidenziato uno strano fenomeno: la TOS è l’unico caso in medicina in cui i medici la utilizzano molto più degli assistiti; solo circa il 7% delle donne italiane ma il 37% delle donne medico e il 56% delle ginecologhe italiane e 86% di quelle del Nord Europa1. Questo significa che le donne che hanno accesso alle informazioni scientifiche possono fare scelte più consapevoli. Ogni percorso terapeutico deve essere costruito assieme alla donna, valutando attentamente la sua storia clinica e la sua storia di vita sessuale escludendo qualsiasi possibile controindicazione al trattamento ormonale. Una dieta equilibrata, un’attività fisica regolare assieme ad una riduzione dell’assunzione di alcool e alla sospensione del fumo sono i giusti alleati per vivere serenamente la menopausa. Ma anche una più stretta collaborazione tra medici di specializzazioni diverse potrebbe aiutare la donna a fare scelte più serene”.
Bibliografia
1 L’impiego della terapia ormonale sostitutiva nella classe medica italiana. Piero Sismondi, Nicoletta Biglia, Cattedra di Ginecologia Oncologica, Università di Torino
2 Use of Plant-Based Therapies and Menopausal Symptoms. A Systematic Review and Meta-analysis. Oscar H. Franco, MD, PhD1; Rajiv Chowdhury, MD, PhD2; Jenna Troup, MSc1; et al Trudy Voortman, PhD1,3; Setor Kunutsor, MD, PhD2; Maryam Kavousi, MD, PhD1; Clare Oliver-Williams, PhD2; Taulant Muka, MD, PhD1,3 JAMA. 2016;315(23):2554-2563. doi:10.1001/jama.2016.8012