Quasi un milione di italiani intorno ai 70 anni pratica sport, ben più dei neomaggiorenni, che si collocano su quota 600 mila. Inoltre, gli over 50 che fanno sport continuativamente sono in aumento, secondo recenti dati Istat. Di qui il successo delle Olimpiadi di 50&Più, associazione di ultracinquantenni aderente Confcommercio, che quest’anno si tengono in Basilicata, a Marina di Pisticci in provincia di Matera.
L’appuntamento con la XXII edizione è dal 13 al 20 settembre presso il Ti Blu Village Club. Dieci le discipline in gara per quasi 1000 partecipanti: basket-tiri a canestro, bocce, ciclismo, freccette, maratona, marcia, nuoto (stile libero e rana), tennis da tavolo, tennis, tiro con l’arco.
Quest’anno la manifestazione vedrà la partecipazione straordinaria di Francesco Moser, storico campione di ciclismo.
Lo sport a qualsiasi età: il parere dell’esperto
Qual è il segreto del successo dello sporto over 50? Nel 1999 secondo i dati Istat nella fascia di età 55-59 anni su 100 praticanti coloro che si dedicavano allo sport in maniera continuativa erano il 57,1% e nel 2013 il 61,9% . Flessione tra la fascia di età dei 60-64 anni che è passata dal 66,5% al 64,7%, dato stabile (61,7%) tra i 65 e 74 anni, mentre si ha un boom di praticanti sportivi continuativi tra gli over 75 passati dal 50% nel 1999 al 68,2% nel 2013.
Come illustra il Dottor Alessandro Mascia, osteopata, fisioterapista, posturologo “Il fenomeno dell’aumento della pratica dello sport tra gli over 50 è dovuto prevalentemente a due motivi. Il primo è che l’età media è aumentata: rispetto a 30 o 50 anni fa quello che una volta era definito anziano ora non lo è più. A parità di età, un settantenne di oggi è piuttosto giovane rispetto al passato, grazie anche alla medicina che aiuta a star bene e aumenta l’aspettativa di vita. Altro aspetto è di tipo culturale e di informazione. Cinquant’anni fa l’anziano non investiva tempo nello sport o perché non riteneva potesse essere utile o perché non aveva una cultura tale per rendersi conto di quale potessero essere i benefici e i vantaggi dello sport a qualsiasi età. Oggi abbiamo persone che da giovani sono stati degli atleti e che quindi continuano a fare sport”.
“I benefici dello sport a qualsiasi età – prosegue il dottor Mascia – sono molteplici. Il primo e più noto è quello cardiovascolare. Lo sport consente la vascolarizzazione generale di tutto il corpo, l’apporto di ossigeno ai muscoli, agli organi interni, al cervello. È quindi un ottimo alleato per combattere tutte quelle problematiche neurologiche legate all’invecchiamento: la demenza senile, i piccoli infarti, l’ictus. Lo sport può essere anche di aiuto a prevenire e combattere altre patologie neurologiche come l’Alzheimer. Poi ci sono i vantaggi legati alle funzioni gastrointestinali. Praticare sport facilita i movimenti dell’intestino, del colon, aiuta lo stomaco nella fase di digestione e dell’eliminazione delle scorie. Altro importante vantaggio riguarda la socializzazione, senza contare i benefici sull’umore. L’attività sportiva produce endorfine e le endorfine fanno sì che la persona anziana stia innanzitutto meglio di umore e anche fisicamente, in quanto le endorfine aiutano a non sentire dolori, a sentirsi fisicamente meglio, ad affrontare la giornata. Lo sport regolarizza sonno-veglia, andando a contrastare le difficoltà che hanno le persone anziane a dormire la notte rispetto al giorno. Migliora il tono calcico, quindi combatte l’osteoporosi perché il carico fa sì che l’osso possa essere sempre resistente diminuendo così il rischio di frattura”.
Alle Olimpiadi anche Trofeo 50&Più Gara di Ballo: “Il ballo – sottolinea il dottor Mascia – è da privilegiare in assoluto. Non sovraccarica il sistema cardiovascolare, ci si muove sempre in un regime aerobico, con sforzi cardiaci relativamente bassi. Pertanto può essere utile per evitare i rischi dovuti all’attività sportiva sfruttando comunque il beneficio del movimento, vale a dire l’elasticità muscolare e dei tessuti. Il ballo è una attività fisica che non sovraccarica né le strutture muscolari, né quelle articolari, né tanto meno quelle legamentose, e in modo particolare la colonna. Da un punto di vista neurologico è una attività estremamente creativa, dà la possibilità all’individuo di sentirsi un’artista e libero di esprimere la propria fisicità attraverso il ballo e la musica”.