Siamo solo a novembre e i contagi da influenza corrono molto più velocemente rispetto allo scorso anno. I dati sono alquanto allarmanti, e vedono un tasso di incidenza che in genere si riscontra a gennaio, 7 casi per mille abitanti. In più la campagna vaccinale va molto a rilento. E’ questo il monito lanciato dai Medici di famigli al 39/mo Congresso della Società Italiana di Medicina Generale che si terrà a Firenze dal 24 al 26 novembre e preceduto da alcune sessioni online. Ed è proprio in una di queste che, il Dott. Paolo Bonanni, componente del gruppo ‘Vaccini e Politiche vaccinali’ della società italiana di Igiene (Siti) ha affermato: “Oggi siamo a un livello di incidenza che solitamente si riscontra intorno alla prima settimana di gennaio, quindi siamo in anticipo di quasi due mesi. Dati in queste prime settimane di novembre indicano un tasso di incidenza già a 6,6 per mille abitanti, con picchi del 19,6 per mille nella popolazione pediatrica da 0 a 5 anni, che è quella che fa da principale fonte di diffusione dell’infezione in famiglia” ed aggiunge, “è un motivo di allarme e rappresenta un invito a vaccinare quanto prima, in quanto finora abbiamo riscontrato una lentezza nelle adesioni alla campagna”. Inoltre causa della limitata circolazione negli ultimi due anni, aggiunge, “la diffusione potrebbe essere superiore rispetto agli anni pre-pandemici, mentre l’abbandono delle misure di distanziamento potrebbe favorire la diffusione di tutte le infezioni alle vie respiratorie, incluso Covid, virus respiratorio sinciziale”.
Dello stesso avviso è Alessandro Rossi, Responsabile Area Malattie Infettive Simg, secondo cui “dobbiamo proteggere dall’Influenza la popolazione fragile ovvero over 65, malati cronici e ai soggetti immunocompromessi, che possono andare incontro a ricoveri e decessi”. Vaccinandoli, conclude, dobbiamo anche “cogliere l’occasione per proporre le co-somministrazioni: il vaccino antinfluenzale, infatti, può fare da driver per la dose booster Covid ma anche per la copertura contro altre infezioni pericolose, come quella da pneumococco o herpes Zoster”.