Alcuni ricercatori americani hanno condotto uno studio volto a comprendere se l’isolamento sociale può avere degli effetti sullo sviluppo della demenza negli anziani.
Lo studio, pubblicato sul Journal of American Geriatrics Society, ha evidenziato che gli adulti socialmente isolati avevano il 28% in più di probabilità di sviluppare la demenza rispetto a coloro che non lo erano.
La ricerca è stata condotta su 5.022 anziani che hanno preso parte allo studio della NHATS (National Health and Anging Trends). Di questi, 1172 individui, ossia il 23,3%, sono stati classificati come socialmente isolati, mentre 3.850, ovvero il 76,7%, non lo erano.
Cos’è “l’isolamento sociale”?
Per quanto non vi sia una definizione univoca di “isolamento sociale”, un rapporto della National Academies of Science, Engineering and Medicine, afferma che:
“L’isolamento sociale è definito come lo stato oggettivo di avere poche relazioni sociali o contatti sociali poco frequenti con gli altri”
Il nuovo studio individua diversi attributi volti a qualificare una persona come socialmente isolata, come:
- Vivere da soli
- Non avere persone con cui discutere di questioni importanti
- Non partecipare ad attività come volontariato, club, riunioni o gruppi nell’ultimo mese
- Nell’ultimo mese, non aver partecipato alle funzioni religiose
I ricercatori hanno menzionato, al Medical News Today, l’importanza che la ricerca futura indaghi l’isolamento sociale e la demenza in modo dettagliato.
Come l’isolamento sociale può promuovere la demenza
Il dottor Thomas KM Cudjoe, assistente professore di medicina presso la Johns Hopkins di Baltimora, nel Maryland, ha descritto tre modi in cui l’isolamento sociale può portare alla demenza.
In primo luogo, ha messo in evidenza una forte associazione tra l’isolamento sociale e fattori di rischio per la salute fisica e mentale per la demenza, come ipertensione, malattia coronarica e depressione. In presenza di tali condizioni, l’isolamento può aumentare il rischio di demenza.
Il dottor Cudjoe ha, inoltre, osservato che la mancanza di impegno sociale potrebbe portare a una riduzione dell’attività cognitiva e pertanto a una minore riserva cognitiva.
Infine, ha affermato che gli individui socialmente isolati potrebbero non avere benefici associati a una maggiore connessione sociale, tra cui il supporto sociale, la condivisione di informazioni, il coordinamento dei servizi sanitari e l’accesso a tali servizi.
Riconnessione per una maggiore salute mentale
“L’isolamento sociale è importante per la salute cognitiva. I medici dovrebbero pensare e valutare la presenza o l’assenza di connessioni sociali nei loro pazienti” ha affermato il dott. Cudjoe.
Gli anziani possono prendere in considerazione la possibilità di raggiungere altre persone su base individuale o partecipando ad attività con gruppi di persone per ridurre il rischio di sviluppare la demenza.
Uscire di casa e interagire con persone almeno una volta al mese può avere enormi benefici per la salute futura e il benessere immediato.