A Trento una badante presenta un conto da centomila euro alla famiglia dell’anziana signora che ha assistito, per circa 10 anni, dopo che quest’ultima è stata portata in una residenza sanitaria assistenziale per un peggioramento delle sue condizioni.
La vicenda ha avuto inizio 10 anni fa quando la donna è stata contattata dalla famiglia dell’anziana signora per prendersi cura della stessa. Un rapporto scandito da regolare contratto di lavoro con convivenza, tanto che alla badante era stato assegnato l’appartamento attiguo a quello della sua assistita. Dopo 10 anni, le condizioni dell’anziana sono peggiorate tanto da richiedere il suo ricovero presso una RSA e la conseguente risoluzione del rapporto di lavoro.
La badante non ha accettato di buon grado la decisione della famiglia e, cessato il rapporto di lavoro, ha presentate un conto da 100 mila euro per lavoro straordinario, assistenza notturna e riposi mai pagati nel corso degli anni. Una richiesta che ha lasciato attonita la famiglia che subito contestato tutte le richieste della lavoratrice.
La vicenda è approdata nelle aule del Giudice del Lavoro di Trento che dovrà valutare e decidere sulle due posizioni, quella della badante che chiede il riconoscimento di un numero elevato di ore non retribuite e quella della famiglia che sostiene invece che l’anziana signora è sempre stata autosufficiente prima del ricovero in struttura.
Negli ultimi dieci anni c’è stato un boom di vertenze inerenti il settore del lavoro domestico. Una vera e propria guerra in casa tra famiglie e lavoratori domestici che nella maggior parte dei casi non ha né vinti né vincitori.
RedazioneTerzaeta.com