Il cane è da sempre il migliore amico dell’uomo. Ora una ricerca suggerisce che questo potrebbe essere dovuto ai benefici per la salute che i cani apportano al nostro cervello, come la riduzione della solitudine, dello stress, della depressione. Ricercatori giapponesi hanno scoperto che possedere un cane di qualsiasi razza, ma non un gatto, può aiutare gli adulti di età superiore a 65 anni a ridurre le probabilità di demenza fino al 40%.
Per lo studio, i ricercatori del Tokyo Metropolitan Institute for Geriatrics and Gerontology, hanno reclutato più di 11.000 persone di età compresa tra 65 e 84 anni. Ai partecipanti, tutti fisicamente e cognitivamente indipendenti all’inizio dello studio, è stato chiesto se possedevano gatti, cani o non avevano animali domestici. Inoltre è stato chiesto che tipi di esercizi praticavano più di una volta alla settimana, come camminare, correre, yoga, nuoto e ciclismo. Circa quattro anni dopo, i ricercatori hanno rivalutato le condizioni di salute dei partecipanti, compreso lo sviluppo o meno sintomi di demenza.
Il team di ricercatori è riuscito a calcolare “l’odds ratio”, che indica il rischio di sviluppare demenza, sia per i proprietari dei cani che per quelli di gatti. Dopo aver aggiustato i fattori di fondo, il rischio per i proprietari di cani è stato calcolato come 0,6, mentre per i proprietari di gatti il rischio era 0,98 e 1,0 per le persone che non avevano cani o gatti.
Le persone con un cane hanno maggiori possibilità di uscire di casa, questo li porta ad avere maggiori interazioni sociali con altre persone e, a sua volta, il cervello rimane in continuo esercizio. Questo ha, inoltre, un effetto soppressivo sullo sviluppo della condizione debilitante, che colpisce più di 55 milioni di persone in tutto il mondo. Inoltre, le persone con un cane sono molto più attive fisicamente, l’esercizio riduce un accumulo anomalo di proteine nel cervello che si riscontra nei pazienti affetti da demenza, oltre a promuovere il flusso di sangue nel cervello e a stimolare la crescita e la sopravvivenza delle cellule.
“I proprietari di cani con l’abitudine all’esercizio fisico e senza isolamento sociale avevano un rischio significativamente più basso di demenza invalidante”, affermano nel loro articolo.
“La cura del cane potrebbe contribuire al mantenimento dell’attività fisica, inclusa l’abitudine all’esercizio fisico, e alla partecipazione sociale anche a fronte di restrizioni alle interazioni come quelle sperimentate durante la pandemia di Covid-19”, ha concluso lo studio.