La notizia del bilancio dei controlli compiuti dai carabinieri del Nas nel periodo delle festività dell’ultimo Natale e Capodanno 2024 in case di riposo o strutture similari che ospitano anziani sembra evidenziare un peggioramento su base nazionale e senza distinzione di tipologia di struttura.
A gennaio 2023 erano queste le notizie riportate dai maggiori organi di stampa: “Un quarto delle strutture per anziani irregolari. In particolare, nel corso delle verifiche su 607 strutture in tutta Italia sono state individuate 152 strutture irregolari, tra Rsa, case di riposo, comunità alloggio e case-famiglia, pari al 25%, sanzionate 27 persone per violazioni penali e 133 per illeciti amministrativi, per complessivi 167 mila euro”.
A distanza di poco più di anno, ma con i controlli fatti più o meno a cavallo delle festività natalizie e l’inizio dell’anno, come l’anno precedente il sunto delle notizie riporta:
“Irregolarità sono state rilevate in 191 strutture, pari al 32% di quelle controllate, sono stati deferiti all’autorità giudiziaria 43 persone ritenute responsabili di esercizio abusivo della professione medica e infermieristica, detenzione di farmaci scaduti e violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Per 12 strutture è scattata la sospensione dell’attività o la chiusura, con un impatto economico stimato in oltre 9 milioni di euro, poiché erano abusive o gravemente deficitarie in materia sanitaria ed edilizia. Carenze ritenute incompatibili con la permanenza degli ospiti nelle strutture.”
In realtà, stiamo assistendo ad un peggioramento delle condizioni dei servizi offerti dalle strutture per anziani. Seppur di facile lettura, i dati dimostrano che la maggior parte delle irregolarità sono imputabili a realtà spurie, fuori controllo, abusive, nella maggior parte dei casi piccole strutture, tipo: case famiglie, comunità alloggio, piccole case di riposo con una trentina di ospiti, insomma realtà che apparentemente dovrebbero garantire una miglior qualità rispetto a strutture più grandi e complesse.
Dalla tipologia di irregolarità riscontrate vediamo la mancanza di fondamentali per l’erogazione del servizio: mancanza di licenze, inesistenza del Certificato Prevenzione incendi, abuso della professione medica o paramedica, tutti requisiti che in un Complesso Socio Sanitario conosciuto e riconosciuto sul territorio da anni, è impossibile che questi requisiti non siano consolidati e portati a conoscenza dell’Ente Pubblico addetto al controllo periodico. A questo riguardo possiamo aprire una parentesi, già nei nostri precedenti articoli abbiamo sollecitato la necessità di maggiori controlli, soprattutto in fase di concessione delle licenze, dove invece non sono necessarie autorizzazioni, ma semplici comunicazioni ai comuni (vedi case famiglia), è assolutamente necessario vigilare con costanza sul rispetto dei requisiti, poiché queste ultime sfuggono ai controlli con più facilità.
E’ necessario un forte cambio di mentalità per poter evitare “questi scandali”, è necessario avviare percorsi ben monitorati che portano all’apertura di una struttura per anziani o per portatori di handicap, anche se fosse semplicemente una casa famiglia, formare e rendere idonei i futuri gestori sarebbe la prima pietra per un ponte tra la legalità, quale principio base e la gestione di una residenza socio sanitaria, mappare da parte dei comuni, in collaborazione con le Aziende Sanitarie Locali tutte le strutture e formare ogni anno i gestori quale requisito indispensabile per esercitare l’attività, come si fa con i professionisti degli albi.
Per ultimo, ma non ultimo sicuramente, una campagna di informazione a livello territoriale delle possibilità che ci sono per le famiglie che vengono colpite all’improvviso (nella maggior parte dei casi) dal bisogno di cercare una Struttura per un loro caro. Tante volte la ricerca avviene in modo asettico e priva di conoscenza, si cercano online e si leggono gli spot (quasi sempre ambienti da sogno…) o le recensioni di questa e quella casa di riposo, come se la ricerca fosse di una camera d’albergo per la settimana al mare o in montagna, senza sapere nemmeno che differenza passa tra una casa famiglia e una rsa, l’unico parametro interessante: il prezzo.