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NotizieCadute e fratture nell’anziano

Cadute e fratture nell’anziano

Può sorprendere, ma la caduta è considerata la prima causa di morte correlata ad un trauma nell’anziano. Per quali motivo una “semplice” caduta può portare conseguenze inaspettate?

La caduta può avere diverse cause: patologie acute come ictus o infarti, oppure causate da impedimenti in casa o all’esterno, perdite di equilibrio, oppure cedimento stesso della struttura ossea. Cadendo, l’anziano è più soggetto, per via della sua fragilità ossea, a fratture di vario genere. La più comune è la frattura dell’anca, ma possono verificarsi fratture del bacino, dell’omero (l’osso che si articola con la spalla per intenderci) oppure provocare traumi cranici, che possono scaturire le conseguenze più gravi. Tutte queste complicanze possono portare l’anziano ad avviare un percorso di ospedalizzazione, che comporta un periodo più o meno lungo di allettamento ed immobilità e/o operazioni chirurgiche e utilizzo di farmaci, che possono minare il suo fragile equilibrio fisico. Quindi, sono sostanzialmente le conseguenze della caduta che possono portare ad un peggioramento dell’autonomia e qualità di vita nell’anziano e, nei casi peggiori, la morte.

Analizziamo il possibile episodio di caduta per imparare a prevenirlo innanzitutto: l’anziano si trova nel suo domicilio e solitamente le dinamiche di caduta avvengono durante la notte e/o in bagno, per via della scarsa visibilità notturna e per l’impedimento dei sanitari, o per la possibile presenza di acqua sul pavimento. Tuttavia la caduta può avvenire anche durante il giorno, magari in un momento di affaticamento dovuto ad una banale influenza. La caduta può avvenire anche perché l’anziano in quel momento ha la pressione bassa e questo comporta giramenti di testa e possibili svenimenti. Oppure, può accadere che la caduta sia causata dalla frattura del femore e non viceversa. Mi spiego meglio: il femore è un osso importante che gestisce il carico proveniente dal basso e dall’alto e andando incontro ad osteoporosi può fratturarsi spontaneamente, magari per via di movimento errato e ciò causa appunto una caduta improvvisa dell’anziano. In quel caso bisogna valutare, tramite il racconto del paziente se la caduta sia stata la causa o la conseguenza della frattura.

Poniamo ad esempio che dopo una caduta l’anziano si fratturi il femore, quindi l’articolazione dell’anca. A quel punto sarà competenza dell’ortopedico valutare il miglior intervento possibile da attuare. Andando a sintetizzare, potrebbe optare per l’inserimento una protesi d’anca, oppure di placche e/o viti per trattare la frattura. In base al tipo di trattamento chirurgico il fisioterapista attuerà il miglior intervento riabilitativo possibile per il paziente. Tuttavia la protesi d’anca verrà affrontata con maggior precisione nei prossimi articoli.

Come si può prevenire la possibile caduta? Prima di tutto bisogna individuare il luogo nel quale potrebbe avvenire. A domicilio ad esempio è importante prendere in considerazione alcuni provvedimenti da attuare. Per esempio evitare di inserire possibili tappeti che potrebbero divenire ostacoli sotto i piedi, oppure eventuali appoggi non stabili alla quale potrebbe aiutarsi per deambulare (esempio mobili o soprammobili), valutare che l’anziano riesca a vedere correttamente durante il giorno e la notte, con l’utilizzo di luci o spie. Nel bagno potrebbe essere vitale inserire aggiustamenti come un alza-water oppure delle maniglie vicino ai sanitari e nella doccia, che potrebbe essere migliorata inserendo una seduta stabile all’interno di essa durante le cure igieniche. Valutare correttamente la presenza di scale a domicilio, che potrebbero essere un possibile fattore che incide sulla caduta. Considerare eventualmente di porre il letto al piano terra, oppure valutare la possibilità di acquistare un montascale, oppure aiutare l’anziano ogni qual volta desideri di recarsi da un piano all’altro.

Il fisioterapista è una delle figure predisposte all’analisi degli impedimenti a domicilio, ma non solo, insieme al medico possono valutare il miglior ausilio possibile per migliorare la stabilità dell’anziano, per esempio utilizzare un rollator al posto del bastone o degli antibrachiali (comunemente chiamate stampelle, tuttavia le stampelle hanno appoggio ascellare, mentre gli antibrachiali al livello del gomito). La caduta può anche avvenire fuori casa, è importante uscire nei momenti adatti, evitare in estate le ore più calde, oppure le condizioni atmosferiche avverse.

Ovviamente, avere una persona in casa con l’anziano fa la differenza, se malauguratamente dovesse cadere, ci sarebbe qualcuno pronto a soccorrerlo, ma se vivesse da solo a domicilio potrebbe non riuscire a rialzarsi per raggiungere il telefono con l’intendo di chiedere aiuto. In questo caso ci sono dispositivi adatti per comunicare l’eventuale bisogno di assistenza. Tuttavia, è fondamentale attuare un corretto intervento: è importante non sollevare o muovere l’anziano, perché questo potrebbe portare ad una possibile scomposizione della frattura, che andrebbe a peggiorare il quadro clinico. Per prudenza, si consiglia di rivolgersi al pronto soccorso o se possibile al medico di medicina generale, che saprà indicare l’intervento migliore. In quel caso, conviene porre un cuscino sotto la testa dell’anziano e attendere assistenza ed eventuali indicazioni.

Dott. Gianluca Leone (Fisioterapista)

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