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Salute e BenessereParalisi Bell

Paralisi Bell

Una condizione che può all’inizio somigliare ad uno dei segni dell’ictus cerebrale è la paralisi di Bell, detta anche paralisi del nervo faciale. Prende il nome dal chirurgo scozzese Charles Bell, che per primo la descrisse nei primi dell’800. Il nervo faciale, detto anche VII (settimo) nervo cranico, è il nervo che permette ai muscoli mimici della faccia di svolgere il loro lavoro, ad esempio: sorridere, chiudere la palpebra, aggrottare la fronte, alzare le sopracciglia.

La causa esatta della paralisi di Bell non è sempre certa, però si presuppone che sia correlata ad un’infiammazione del nervo faciale, dovuta ad esempio a:

  • Infezioni virali (da virus come herpes virus, varicella…), tuttavia non tutti i pazienti con paralisi di Bell, hanno avuto infezioni virali alle spalle.
  • Stress emotivo o fisico: si pensa che lo stress possa influire in modo non certo sulla patogenesi.
  • Disturbi autoimmuni.
  • Disturbi all’orecchio medio, infatti nel meato acustico interno vi è il passaggio del nervo faciale ed anche del nervo vestibolo-cocleare (nervo dell’udito ed equilibrio).

La maggior parte dei casi di paralisi di Bell si risolve da sola nel giro di poche settimane o mesi, anche se in alcuni casi possono essere necessari trattamenti farmacologici, chirurgici e fisioterapici. È importantissimo consultare il medico, sia perché il sintomo potrebbe essere riferito ad un ictus (come detto in precedenza), oppure alla compressione stessa del nervo, oppure ancora peggio ad un tumore. Ѐ, dunque, importante agire al più presto e non sottovalutare il quadro clinico. Il medico, tramite esame obbiettivo e con l’ausilio di mezzi diagnostici, può escludere eventuali cause esterne e confutare la diagnosi di paralisi di Bell. A quel punto andrà a definire il miglior piano terapeutico possibile per aiutare il paziente a recuperare nel minor tempo possibile ed evitare complicanze durante il periodo di paralisi. Ad esempio: la difficoltà a chiudere la palpebra potrebbe portare a secchezza oculare, quindi potrebbe avere bisogno di colliri, oppure bendare l’occhio durante la notte per evitare che vi siano traumi oculari involontari.

Vi sono però altri sintomi che possono aiutare nella diagnosi di paralisi di Bell, come ad esempio:

  • Lacrimazione eccessiva o secchezza oculare.
  • Ridotta sensazione di gusto.
  • Dolore intorno all’orecchio, che alle volte può anticipare la comparsa della paralisi.

Per individuare il trattamento migliore è necessario individuare o escludere alcune cause: il medico potrebbe decidere di prescrivere farmaci corticosteroidi o antivirali qualora vi sia evidenza di fenomeni virali. Può essere molto utile anche l’ausilio della fisioterapia, tramite esercizi facciali specifici, controllati tramite bio-feedback, strumento che permette di imparare a controllare con maggior precisione le contrazioni muscolari tramite un feedback visivo e/o sonoro. Qualora vi sia invece una compressione meccanica del nervo faciale, interverrebbe il chirurgo per decomprimerlo.

In conclusione, è importante non sottovalutare il sintomo, andando al pronto soccorso, in modo da intervenire nei casi più gravi o in alternativa escluderli per sicurezza.

Dott. Gianluca Leone (Fisioterapista)

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