Il mal di schiena cronico è stato sempre più riconosciuto come una delle principali cause di disabilità a livello globale. Un’analisi riportata su The Lancet ha identificato il mal di schiena come una delle principali cause di disabilità invalidante nel nostro Paese, tanto da costringere ogni anno un italiano su tre ad assentarsi dal lavoro. I dati dell’analisi, secondo cui l’Italia per la metà del XXI secolo rientrerà fra i Paese con la probabilità di veder crescere tra il 46% e il 53% patologie e disturbi come il mal di schiena, vengono ricordati dalla Federazione nazionale ordine fisioterapisti in vista della Giornata mondiale della fisioterapia che sarà domenica 8 settembre.
Entro il 2050 il mal di schiena, all’ottavo posto tra le cause di disabilità e infermità, supererà l’Alzheimer come patologia invalidante salendo al settimo posto. Tuttavia, è tra i disturbi più trascurati dagli italiani, sono circa 4,5 milioni quelli che rinunciano a curarsi. Oltre a questi, occorre considerare anche coloro che necessitano di interventi fisioterapici e riabilitativi, ma che rinunciano per molteplici motivi. Il motivo principale che spinge le persone a rinunciare alle cure è quello economico, spesso le terapie sono costose e molti italiani devono rinunciare a curarsi.
“Come Federazione ci impegniamo a intervenire su un quadro, appunto il mal di schiena, che per sua natura ha generalmente un esito favorevole – spiega Piero Ferrante, presidente della Federazione nazionale ordini fisioterapisti -, a migliorare l’accessibilità delle cure per i cittadini, a far sì che il fattore economico non sia una barriera per affrontarlo nel migliore dei modi, rendendo in questo modo il sistema salute più sostenibile, favorendo anche l’apporto di valore che i liberi professionisti fisioterapisti possono dare al Sistema sanitario nazionale”.
Secondo i dati dell’Istat, ci sono circa 8,6 milioni di italiani con difficoltà motorie, di cui 3,4 milioni con problemi gravi, e 5,5 milioni di persone che ricorrono alla fisioterapia. In maggioranza sono le donne a ricorrere ai trattamenti fisioterapici. L’analisi su Lancet conferma quanto il mal di schiena sia già una patologia invalidante e fornisce una prospettiva su cui urge fare prevenzione.