Innovazione e scienza si incontrano all’ospedale Molinette della città della salute di Torino, dove due donne anziane (75 anni e 79 anni) sono state sottoposte a ipnoanestesia, una tecnica rivoluzionaria che sostituisce o riduce l’uso di anestetici tradizionali.
Le due donne hanno beneficiato di un intervento innovativo per la rimozione di tumori benigni delle ghiandole paratiroidi. L’intervento è stato realizzato con una tecnica chirurgica tradizionale mini-invasiva, che ha permesso al chirurgo di effettuare piccole incisioni al collo di 2,5-3 cm per rimuovere i tumori benigni. L’intervento ha richiesto una équipe composta da specialisti di varie discipline guidata Maurizio Bossotto, responsabile della Chirurgia tiroidea-paratiroidea del Dipartimento di Chirurgia generale e Specialistica della città di Torino, il dott. Pietro Soardo, il chirurgo affiancante, la dottoressa Valentina Palazzo, specializzanda in Chirurgia Generale e ipnologa e gli anestesisti coordinati dal dott. Roberto Balagna.
L’ipnoanestesia, basata sull’induzione ipnotica, è una tecnica che consente al paziente di raggiungere uno stato di profondo rilassamento, riducendo al minimo la percezione del dolore. Un approccio che ha già preso piede in numerosi Paesi europei per operazioni complesse e in altre discipline mediche diverse dalla chirurgia: “Rappresenta una valida alternativa per chi non può assumere anestetici tradizionali o preferisce approcci più naturali,” spiega il dotto Bossotto. Il punto di forza dell’ipnoanestesia, prosegue il dott. Maurizio Bassotti, è che questa modalità non modifica la tecnica chirurgica né la durata dell’intervento.
In Italia già da tempo si ricorre all’ipnosi clinica. Nel 2020, a Savona, all’ospedale San Paolo è stata utilizzata su un uomo sottoposto a un intervento al cuore, mentre nel 2022, a Cagliari è stata impiegata nel corso di un trapianto di fegato. Infine, nel 2023, ad Ancona, ad un paziente è stato asportato un tumore cerebrale con la procedura awake: il paziente era sveglio e cosciente, ha indossato per tutta la durata dell’intervento un visore che proiettava musiche e immagini che servivano a ridurre l’ansia pre e post intervento.