Nelle ultime ore, una tregua tanto attesa è stata raggiunta nella striscia di Gaza, un territorio che da decenni è simbolo di conflitti e tensioni tra Israele e Palestina. Questo cessate il fuoco temporaneo rappresenta un passo significativo verso la distensione, anche se restano molte incognite sul futuro della regione. Una delle notizie più rilevanti legate a questa tregua è la liberazione di 90 prigionieri palestinesi da parte di Israele.
Un grande autobus con a bordo decine di detenuti palestinesi, nelle prime ore di questa mattina, è uscito dai cancelli della prigione israeliana di Ofer, appena fuori dalla città di Ramallah, in Cisgiordania.
Secondo un elenco fornito dalla Commissione per gli affari dei prigionieri dell’Autorità Nazionale Palestinese, i prigionieri rilasciati sono donne o minori. Israele li ha arrestati per quelli che ha definito reati legati alla sicurezza nazionale. Il rilascio dei prigionieri avviene nel secondo giorno di un cessate il fuoco suddiviso in tre fasi e iniziato domenica mattina.
Domenica Hamas ha rilasciato tre donne israeliane – Romi gonen, Emily Damari e Doron Steincrecher- che sono state consegnate al personale della Croce Rossa a Gaza City prima di essere trasferite all’esercito israeliano. Si prevede che Israele rilascerà dai 30 ai 50 palestinesi in cambio per ogni ostaggio di Hamas.
La seconda fase dell’accodo riguarda, invece, i passi che dovranno essere fatti verso una fine definitiva dei combattimenti a Gaza. In questa ulteriore fase, Hamas dovrebbe rilasciare gli ostaggi rimanenti mentre Israele dovrebbe liberare circa 1.000 palestinesi.
L’ultima fase del cessate il fuoco riguarda la ricostruzione di Gaza. Hamas dovrebbe consegnare i corpi dei prigionieri morti in cambio di un piano di ricostruzione della striscia di gaza da parte di Israele.
