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PatologieInsufficienza cardiaca: un cerotto di staminali per curare le ferite del cuore

Insufficienza cardiaca: un cerotto di staminali per curare le ferite del cuore

L’insufficienza cardiaca rimane una delle principali cause di morte in tutto il mondo e non esistono trattamenti efficaci per invertire la progressione. I trapianti di cuore sono rari a causa della limitata disponibilità di donatori mentre le pompe cardiache artificiali sono costose e comportano un alto rischio di complicazioni. Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha fatto passi da gigante per trovare nuove terapie che possano migliorare la qualità di vita dei pazienti. Una delle più promettenti innovazioni è rappresentata da un cerotto di cellule staminali, progettato per riparare i danni al muscolo cardiaco e favorire la rigenerazione dei tessuti.

Il cerotto è costituito da cellule staminali prelevate dal sangue e coltivate in laboratorio, poi applicate su una struttura biocompatibile che viene posizionata direttamente sul cuore danneggiato. Una volta impiantato, il cerotto rilascia le cellule staminali nel tessuto cardiaco, stimolando la riparazione delle fibre muscolari e favorendo la formazione di nuovi vasi sanguigni. Questo processo aiuta a migliorare la funzione del cuore, riducendo il rischio di insufficienza cardiaca avanzata. Il professor Ingo Kutschka, coautore del lavoro presso il Centro medico universitario di Gottinga in Germania, ha affermato: “Per la prima volta, abbiamo a disposizione un trapianto biologico coltivato in laboratorio, che ha il potenziale per stabilizzare e rafforzare il muscolo cardiaco”.

In un articolo pubblicato sulla rivista Nature, i ricercatori riferiscono di aver testato i cerotti su macachi rhesus sani, senza riscontrare alcuna prova di battiti cardiaci irregolari, formazione di tumori, decessi o malattie correlate ai cerotti. Sei mesi dopo l’impianto dei cerotti, i ricercatori hanno riscontrato un ispessimento della parete cardiaca, la cui entità dipendeva dal numero di cerotti usati.

I ricercatori successivamente hanno applicato i cerotti a una donna di 46 anni con insufficienza cardiaca avanzata. In questo caso i patch sono stati realizzati con cellule umane prelevate da un donatore. Sebbene l’uso di cellule provenienti da donatori implichi la necessità di una soppressione immunitaria, i ricercatori affermano che sarebbe troppo costoso e richiederebbe troppo tempo creare cerotti dalle cellule di un paziente che ha urgente bisogno con cellule provenienti da donatori. Il team afferma che ci vogliono dai tre ai sei mesi perché gli effetti terapeutici dei cerotti siano visibili, il che significa che non sarebbero adatti a tutti i pazienti. Tuttavia, 15 pazienti hanno già ricevuto i cerotti.

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