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Censis, 8,5 badanti ogni 100 persone sole over 60; l’importanza delle RSA

Nel primo Rapporto 2025 Family “La fatica delle famiglie: una difficile articolazione della domanda di cura”, realizzato dal Censis per Assindatcolf, è emerso che in Italia si contano 8,5 badanti ogni 100 persone solo con più di 60 anni, con variazioni significative a livello regionale. Il rapporto ha messo in luce la crescente difficoltà delle famiglie italiane nel gestire l’assistenza ai propri cari non autosufficienti. Prendersi cura di un familiare è un atto d’amore, ma può trasformarsi in una fonte di stress e sacrificio. Secondo il rapporto, il 38% delle famiglie si trova in difficoltà nel reperire un aiuto adeguato per la cura dei propri familiari, mentre il 64% ritiene che il sistema di welfare italiano non offra sufficienti risposte alle esigenze di assistenza domestica e sanitaria.

L’indagine evidenzia inoltre il forte impatto emotivo e fisico che ricade sui caregiver, spesso costretti a ridurre l’orario di lavoro o addirittura a lasciare l’occupazione per dedicarsi completamente all’assistenza. Questo porta a una maggiore vulnerabilità economica e a un senso di isolamento sociale, con effetti negativi sulla qualità della vita.

La carenza di servizi di supporto e la necessità di soluzioni strutturali

Uno dei principali problemi emersi dallo studio riguarda l’insufficienza dei servizi pubblici di assistenza domiciliare. Le famiglie si trovano a dover gestire autonomamente l’organizzazione della cura, spesso affidandosi a badanti o a strutture private, con costi elevati e poca regolamentazione del settore. Inoltre, la burocrazia complessa e la frammentazione delle offerte assistenziali rendono ancora più difficile l’accesso ai servizi disponibili.

Essere un caregiver significa dedicare tempo ed energie a una persona cara che ha bisogno di assistenza costante. Le patologie degenerative, come l’Alzheimer e il Parkinson, o le disabilità gravi rendono necessaria una presenza continua, che spesso porta all’isolamento sociale e alla rinuncia della propria indipendenza. Secondo recenti studi, il 70% dei caregiver in Italia soffre di stress cronico, ansia o depressione, a causa della mancanza di tempo per sé stessi e delle difficoltà economiche legate alla gestione della malattia del proprio caro.

Lo studio sottolinea la necessità di un maggiore riconoscimento del lavoro di cura svolto dai caregiver familiari e di un rafforzamento delle politiche di welfare per garantire un supporto concreto a chi assiste un parente non autosufficiente. Servizi di assistenza domiciliare più efficienti, incentivi economici per i caregiver e un maggiore coinvolgimento delle strutture specializzate sono alcune delle soluzioni indicate per migliorare la qualità della vita delle famiglie.

Il ruolo delle RSA come alternativa indispensabile

In questo contesto, le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) assumono un ruolo cruciale nel rispondere alla crescente domanda di assistenza qualificata. Lo studio del Censis evidenzia come, per molte famiglie, il ricorso a una RSA rappresenti non solo una scelta obbligata, ma anche un’opportunità per garantire un livello di cura adeguato e continuativo.

Le RSA offrono servizi specializzati, assistenza medica h24 e attività riabilitative che migliorano la qualità della vita degli ospiti, sollevando al contempo le famiglie dal carico fisico ed emotivo dell’assistenza quotidiana. Il personale qualificato assicura un monitoraggio costante delle condizioni di salute degli anziani, prevenendo complicazioni e offrendo un intervento tempestivo in caso di necessità. Inoltre, molte RSA offrono servizi di sollievo temporaneo per le famiglie, consentendo ai caregiver di prendersi una pausa senza compromettere l’assistenza del proprio familiare.

Affidare un proprio caro a una RSA non significa abbandonarlo, ma garantirgli cure professionali e continue in un ambiente sicuro e specializzato. È fondamentale superare lo stigma che spesso accompagna queste strutture e riconoscerne il valore come risorsa indispensabile per il benessere degli anziani e il supporto ai caregiver.

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