Secondo le stime dell’OMS, in tutto il mondo 349 milioni di persone sono considerate dipendenti da cure, tra queste il 29%, circa 101 milioni, sono persone di 60 anni e oltre. La dipendenza da cure si crea quando l’abilità funzionale è scesa a un punto in cui l’individuo non è più in grado senza l’assistenza di intraprendere i compiti fondamentali necessari per la vita quotidiana.
Negli adulti più anziani ci sono maggiori probabilità del verificarsi di condizioni croniche e spesso multiple contemporaneamente. Tuttavia, i sistemi sanitari di oggi si concentrano generalmente sulla rilevazione e il trattamento delle sole malattie acute mentre molto spesso i comuni disturbi in età avanzata quali le difficoltà nell’udire, vedere, ricordare, camminare o svolgere attività quotidiane o sociali, sono spesso trascurati dall’assistenza sanitaria. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la malnutrizione (spesso associata anche alla diminuzione della funzione cognitiva, alla diminuzione della capacità di prendersi cura di sé e di un rischio più elevato di diventare dipendente dalle cure) rappresenta un grave problema che colpisce il 22% degli adulti più anziani. Sono invece 46,8 milioni gli anziani che vivono affetti da demenza. Questo numero dovrebbe raddoppiare ogni 20 anni, raggiungendo 74,7 milioni nel 2030. Inoltre, le persone anziane hanno spesso una significativa sintomatologia depressiva senza soddisfare i criteri diagnostici per un disturbo depressivo. Questa condizione viene spesso indicata come depressione latente e colpisce quasi 1 anziano su 10. La depressione latente ha anche un impatto importante sulla qualità della vita degli anziani ed è un fattore di rischio importante per un disturbo depressivo.
“Ad oggi questi problemi – dichiara Flavia Bustreo, Vice Direttore Generale dell’OMS per la Salute della Famiglia, delle Donne e dei Bambini – sono spesso trascurati dall’assistenza sanitaria professionale, i sistemi sanitari del mondo non sono pronti per le popolazioni più anziane. Marcatori precoci di declino, come la diminuzione della velocità di marcia o la ridotta forza muscolare, spesso non sono identificati, trattati o monitorati, cosa fondamentale invece per cercare di invertire o ritardare il decorso. Nella maggior parte delle cure sanitarie i professionisti mancano di orientamento o di formazione per riconoscere e gestire i disturbi dell’età avanzata. Sulla base della convinzione che non esiste un trattamento disponibile per i loro problemi, le persone anziane potrebbero non avere accesso a servizi, trattamenti o assistenza sanitaria primaria. C’è una necessità urgente sviluppare approcci basati sulla prevenzione dell’intera comunità e di introdurre interventi per prevenire la diminuzione delle capacità e fornire assistenza agli infermieri che operano a domicilio”.