Quante volte ci si è chiesto fin dove può arrivare la vita dell’uomo? Uno dei tanti studi effettuati sull’argomento e pubblicato sulla rivista scientifica Nature ha osservato che l’aspettativa di vita sembra essere aumentata notevolmente a partire dal XIX secolo; gli scienziati hanno rilevato una costante riduzione della mortalità legata ad un aumento dell’età massima al momento della morte.
I ricercatori dell’Albert Einstein College of Medicine di New York sono arrivati a queste conclusioni prendendo in esame i dati demografici di 41 paesi nel mondo. Successivamente hanno esaminato i tassi di mortalità dei supercentenari (minimo 110 anni di età) vissuti negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Giappone e in Francia.
Secondo quanto riferito dai dati demografici, sembra che la percentuale di persone che vivono fino a 70 anni sia aumentata notevolmente dal 1900 ad oggi, ma non quella delle persone che vivono oltre i 100 anni. Come gli autori sottolineano correttamente: “l’idea di un limite naturale alla vita non implica che quel limite sia una conseguenza diretta di qualche programma genetico che causa sia l’invecchiamento sia la morte” ha scritto Jay Olshansky nell’articolo di commento pubblicato su Nature.
Secondo gli studiosi il limite di età massimo raggiungibile dall’uomo è di 125 anni, anche se una minima possibilità di superarlo c’è, ed è 1 su 10.000.
Secondo i dati diffusi nell’ultimo periodo, sembra che in Italia gli ultracentenari siano oltre 19mila, molti dei quali sembrano arrivare dalla Sardegna, che ne detiene il primato, a seguire poi il Veneto, la Lombardia, il Piemonte, l’Emilia, il Lazio, la Campania, la Toscana, la Puglia, il Molise, l’Umbria, le Marche, la Calabria, l’Abruzzo tutti di età compresa tra i 100 ed i 109 anni.
Nonostante i progressi della medicina possano assicurare una minore mortalità precoce, lo studio sostiene che nei nostri corpi si accumulino troppi danni col trascorrere del tempo, e sia normale per i nostri organi non funzionare più in maniera efficace superata una certa età, anche con le migliori cure disponibili. Per allungare il limite naturale della longevità, avremmo bisogno di modificare radicalmente la nostra genetica.
Jim Vaupel, del Max Planck Institute for Demographic Research in Germania afferma: “Le evidenze sono tutte a favore di una durata illimitata della vita umana, o comunque assicurano che se ci dovesse essere un ‘paletto’, sarà stabilito sicuramente oltre i 120 anni di età”.
Una tesi condivisa da tutti, su fin dove possa spingersi l’età umana, sembra però ancora molto lontana…