La scorsa settimana il Senato ha approvato la legge delega sulle politiche per le persone anziane (Ddl anziani) con 92 voti favorevoli, nessun contrario, e 48 astensioni. Adesso il testo approda, in seconda lettura, alla Camera dove dovrebbe trovare rapida approvazione.
Tra le novità più significative del Ddl Anziani vi sono le nuove norme sulle cure domiciliari e sull’invecchiamento attivo. Obiettivo della Legge Delega è rendere adeguato il sistema di cura per la popolazione più in là con l’età, prevedendo politiche in favore delle persone anziane in attuazione delle missioni 5 e 6 del PNRR in materia di assistenza agli anziani non autosufficienti.
Ddl anziani, novità
Uno dei principi cardini del Ddl anziani è il riconoscimento del diritto delle persone anziane alla continuità di vita e di cure nella propria casa e del principio di semplificazione e integrazione delle procedure di valutazione della persona anziana non autosufficiente attraverso l’istituzione di “punti unici di accesso” PUA, diffusi in tutto il territorio. Attraverso i punti di unici di accesso, in un’unica sede, si potrà effettuare una valutazione multidimensionale per definire il progetto assistenziale individualizzato (PAI) che indicherà tutte le prestazioni sanitarie, sociali e assistenziali necessarie per la persona anziana.
Il Ddl anziani prevede, inoltre, l’istituzione di un Comitato interministeriale per la popolazione anziana (CIPA), la promozione di misure a favore dell’invecchiamento attivo e dell’inclusione sociale, la promozione di nuove forme di coabitazione solidale per le persone anziane anche attraverso case-famiglia e condomini solidali, aperti ai familiari, ai volontari e ai prestatori di servizi sanitari, l’integrazione degli istituti dell’assistenza domiciliare integrata e del servizio di assistenza domiciliare, il diritto delle persona anziane alle cure palliative.
Che cosa è l’invecchiamento attivo
Per invecchiamento attivo si intende l’avvio di azioni volte a garantire un facile accesso ai servizi sanitari; il rafforzamento dell’assistenza domiciliare; l’accesso alla mobilità; lo sviluppo di contesti urbani e piccoli centri che prevedano abitazioni adeguate.
Secondo il Ministero della Famiglia, l’Invecchiamento attivo consiste nell’essere attivi o attivarsi in maniera formale o informale in uno o più ambiti della sfera sociale (mercato del lavoro, volontariato, relazioni sociali, educazione permanente, assistenza a familiari con disabilità, fare i nonni, ecc.) o anche personale (attività del tempo libero, hobby, turismo, giardinaggio, musica, ecc.), scegliendo liberamente l’attività o le attività nelle quali impegnarsi, a seconda delle proprie aspirazioni e motivazioni.
Cosa sono i Leps
All’art. 1 del ddl Anziani si introduce il concetto di livelli essenziali delle prestazioni sociali – LEPS, da assicurare in modo uniforme in tutta Italia per garantire qualità della vita, pari opportunità, prevenzione e ridurre le disuguaglianze. Tra questi ci sono soluzioni ad hoc per gli anziani: dalla coabitazione solidale intergenerazionale e fra persone anziane, adattamenti dell’abitazione con soluzioni domotiche e tecnologiche per favorire la continuità delle relazioni personali e sociali a domicilio, compresi i servizi di telesoccorso e teleassistenza.
Cure domiciliari, la telemedicina
L’obiettivo tracciato nel dossier preparato dall’Ufficio studi parlamentari è quello assistere, nel 2025, almeno 200mila anziani sfruttando strumenti di telemedicina. Il PNRR prevede la creazione della Piattaforma Nazionale di Telemedicina che collegherà l’Amministrazione centrale e le amministrazioni locali. Tra gli obiettivi della Piattaforma c’è la deospedalizzazione e il potenziamento della qualità delle cure di prossimità; l’eliminazione del divario e le disparità territoriali in termini di offerta sanitaria e il miglioramento della qualità clinica e dell’accessibilità ai servizi su tutto il territorio nazionale.
RedazioneTerzaeta.com