La Circolare del Ministero della Salute “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2023-2024”, pubblicata lo scorso 21 aprile, contiene un’importante novità: individua i vaccini più adatti agli anziani. Nella tabella di pagina 13, infatti, la popolazione viene suddivisa per fasce di età e per ciascuna vengono indicati i vaccini, ripartiti in somministrabili e raccomandati tra i somministrabili. In particolare, per le persone di età pari o superiore ai 65 anni, vengono indicati i vaccini cosiddetti “potenziati”.
“Si tratta di una indicazione specifica preziosa, di cui ringraziamo il Ministero – commenta Michele Conversano, Presidente Comitato Tecnico Scientifico di HappyAgeing – Alleanza Italiana per l’Invecchiamento Attivo – I vaccini cosiddetti potenziati, infatti, danno ulteriore sostegno al sistema immunitario, meno performante, degli anziani. Un’arma decisiva per proteggere le fasce più fragili della popolazione dalle forme gravi di influenza che, teniamo a ricordare, ogni anno nel nostro Paese sono responsabili di diverse migliaia di decessi per cause respiratorie”.
“L’indicazione specifica venuta dal Ministero della Salute sarà dunque utile, quest’anno, per le Regioni che potranno così destinare in modo più efficace i vaccini di cui si sono approvvigionate – prosegue Conversano – Guardando al futuro, invece, sarà importante che le Regioni ne tengano conto proprio al momento degli approvvigionamenti, per acquistare i vaccini giusti per ciascuna fascia di popolazione. In questo modo si avrà un doppio vantaggio: da un lato, le risorse pubbliche verranno spese in modo più appropriato; dall’altro, si garantirà ai cittadini una prevenzione più efficace, con ricadute positive anche sul Servizio Sanitario Nazionale”.
In considerazione della situazione epidemiologica relativa alla circolazione dei virus respiratori nella stagione 2022-2023, si raccomanda, compatibilmente con la disponibilità di vaccino, di anticipare la conduzione delle campagne di vaccinazione antinfluenzale a partire dall’inizio di ottobre. La decisione di vaccinare dovrebbe tenere conto del livello di incidenza della sindrome simil-influenzale nella comunità, tenendo presente che la risposta immunitaria alla vaccinazione impiega circa due settimane per svilupparsi pienamente.
Marco Fasolino