Sfatando una tradizione che vorrebbe la cura dei ‘nonni’ sempre a carico delle famiglie numerose, da un’indagine dall’Osservatorio ‘Anziani e qualità della vita‘ di Progetto Famiglia Network, rete che conta 35 centri di assistenza in tutta Italia dedicati alla cura degli anziani, dei malati e dei disabili, si evince che in Italia sono circa 2 milioni gli anziani ad aver bisogno di una badante, per una spesa media annua di 14mila euro in Lombardia, fino ai circa 9.000 del Piemonte.
Ma la situazione non rispecchia un quadro uniforme e i servizi richiesti, così come l’atteggiamento degli anziani rispetto agli stessi, varia dal nord al sud della penisola.
“I dati rispecchiano le variazioni del tessuto sociale del nostro Paese, che storicamente ha sempre evidenziato una maggiore attitudine alla cura familiare al Sud, ancora incentrato, seppur meno di un tempo, sul modello delle grandi famiglie molto collaborative. Al nord un maggior impiego femminile e una conseguente maggiore disponibilità economica portano a più richieste di badanti 24h, anche per via del minor tempo a disposizione dei familiari -, dichiara Francesco Lorenti, CEO e Founder di Progetto Famiglia Network, che prosegue – Le cose però stanno cambiando: lo evidenzia la crescente richiesta di assistenza continuativa al sud, un tempo impensabile“.
Secondo l’analisi dell’Osservatorio, al nord la domanda in merito ai servizi dedicati agli anziani è più frammentata: il 65% riguarda l’assistenza domiciliare a ore, il 30% quella di una badante fissa, mentre solo un 5% è rivolto a servizi sanitari specifici (servizi infermieristici e fisioterapici, veglie notturne e ai pasti).
Molto diverso è anche l’atteggiamento degli ‘assistiti’ rispetto al caregiver: il 40% degli anziani che vivono al nord accoglie favorevolmente l’aiuto, un 29% non l’accetta, e, almeno in fase iniziale, si oppone all’ingresso dell’estraneo in casa, fa i dispetti ecc., mentre un altro 31% resta indifferente.
Nell’ 80% dei casi l’assistenza è richiesta per anziani di oltre 80 anni (e fino ai 100), per un restante 20% parte già per persone attorno ai 70 anni, sia uomini che donne.
Scendendo verso il centro della Penisola, il 70% di coloro che richiedono servizi necessitano di assistenza domiciliare a ore, il 28% la badante fissa, un restante 2% di servizi sanitari specifici. Qui però i numeri evidenziano anche un altro aspetto importante: l’80% degli anziani non accetta di buon grado l’ingresso del caregiver, il 15% è piuttosto indifferente, solo un 5% risulta collaborativo.
Mentre poi al nord nell’85% dei casi la richiesta di assistenza aumenta durante il periodo estivo e le festività natalizie, al centro rimane costante tutto l’anno, con un leggero aumento nel periodo estivo (30% circa di richieste in più). L’età media degli assistiti al centro è più alta e riguarda nel 90% dei casi per anziani oltre gli 80 anni.
Veniamo al sud, dove la tendenza sottolinea l’inizio di un cambiamento: il 50% delle famiglie, secondo il rapporto di Progetto Famiglia Network richiede l’assistenza domiciliare a ore, il 40% la badante fissa (rispetto al 30% del nord Italia), il 10% necessita di servizi sanitari specifici. Cresce di pari passo l’intolleranza degli anziani verso chi li assiste: l’85% non accetta, almeno inizialmente, la presenza del caregiver, il 10% si dimostra indifferente, un 5% è invece collaborativo. Anche al sud d’estate si registra un aumento delle richieste, soprattutto per l’assistenza h24. L’età media degli assistiti va dai 75 ai 95 anni.