Arriva dalla Sicilia una notizia che rappresenta una svolta significativa per il mondo della sanità e per le persone affette da diabete: il farmaco salvavita per la gestione delle ipoglicemie gravi, il Glucagone spray nasale, commercializzato con il nome Baqsimi, tornerà ad essere gratuito per tutti. L’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) ha dato il via libera per il reinserimento del medicinale nel prontuario terapeutico nazionale come prodotto a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). E la Sicilia, in questo contesto, si conferma pioniera, aprendo la strada per tutte le altre regioni italiane.
“La decisione dell’Aifa è una vittoria per i pazienti e per il diritto alla salute”, ha dichiarato un rappresentante regionale della sanità siciliana. “Ora auspichiamo che tutte le altre regioni seguano questo esempio”.
Cos’è il Glucagone spray nasale e perché è importante
Il Baqsimi è un dispositivo di somministrazione nasale di glucagone, utilizzato per trattare episodi di ipoglicemia severa negli adulti, negli adolescenti e nei bambini di età uguale o superiore a 4 anni con diabete mellito. A differenza delle tradizionali iniezioni, questo farmaco può essere somministrato facilmente anche da persone non esperte, come familiari o colleghi, rendendolo uno strumento essenziale in situazioni di emergenza. L’ipoglicemia grave, infatti, può portare a perdita di coscienza, convulsioni e, nei casi più estremi, anche alla morte, se non trattata tempestivamente.
Il Baqsimi rappresenta una vera innovazione tecnologica e terapeutica, che migliora la gestione delle emergenze ipoglicemiche, offrendo maggiore sicurezza e facilità d’uso.
Il contesto nazionale
La decisione dell’Aifa non solo restituisce il farmaco ai pazienti diabetici, ma segna anche un cambio di paradigma nella gestione delle politiche sanitarie. Il medicinale, approvato dall’Agenzia europea dei medicinali, inizialmente classificato in classe “A”, era stato escluso dalla rimborsabilità da Aifa lo scorso anno a causa di un mancato accordo negoziale con l’azienda produttrice. La casa farmaceutica Eli Lilly aveva venduto il farmaco alla Amphastar Pharmaceuticals, la cui sede si trova all’estero. Il farmaco, pertanto, era stato declassato in fascia “C”. Il costo del Baqsimi, nell’ultimo anno, è stato un ostacolo per molti pazienti e famiglie, portando a numerose segnalazioni e richieste di intervento da parte di associazioni di categoria e rappresentanti della sanità.
Il ritorno alla gratuità del farmaco, avviato dalla Sicilia, rappresenta un segnale positivo verso un sistema sanitario più equo e inclusivo. Ora spetta alle altre regioni italiane recepire la decisione e implementarla a livello locale.