Le epatiti virali rappresentano una delle principali sfide sanitarie a livello globale. Si stima che queste malattie causino oltre un milione di morti ogni anno. In Italia, la situazione è altrettanto preoccupante, con circa 280.000 persone affette da epatiti virali in forma asintomatica. Lo sottolinea l’Istituto superiore di sanità (Iss) in occasione della Giornata mondiale contro le epatiti promossa dall’Oms che si è celebrata il 28 luglio. Solo per l’epatite C, lo scorso anno l’Iss ha registrato trattamenti antivirali somministrati dal 2015 al 2023 a oltre 250 mila pazienti. L’arma fondamentante, ad oggi, rimane la prevenzione.
Cos’è l’epatite?
L’epatite è un’infiammazione del fegato che può essere di origine infettiva, ma può essere causata anche da abuso di alcol, sostanze tossiche e altre malattie autoimmuni. Le epatiti virali sono principalmente causate dai virus A, B, C, D ed E. Tra queste, le epatiti B e C sono le più gravi e diffuse, spesso evolvendo in cirrosi, insufficienza epatica o cancro al fegato.
Una pandemia silenziosa
Le epatiti virali, a livello mondiale, sono responsabili di circa 1,1 milioni di decessi annuali. Questa cifra supera quella combinata dei decessi per HIV, malaria e tubercolosi, rendendo le epatiti una delle principali cause di morte a livello globale. La natura spesso asintomatica di queste infezioni, specialmente nelle fasi iniziali, contribuisce a questa alta mortalità, poiché molti individui non sono consapevoli del loro stato fino a quando non si sviluppano complicazioni gravi.
La situazione in Italia
In Italia, si stima che circa 280.000 persone vivano con epatite virale in forma asintomatica, principalmente a causa delle infezioni da virus B e C. La diffusione dell’epatite C, in particolare, è legata all’uso di droghe iniettabili e alle trasfusioni di sangue effettuate prima dell’introduzione di controlli rigorosi negli anni ’90. La presenza di così tanti portatori asintomatici rappresenta una sfida significativa per il sistema sanitario, poiché questi individui possono trasmettere il virus inconsapevolmente e sviluppare complicazioni serie nel tempo.
Un focus particolare va fatto sullo screening per l’epatite C, che può individuare le infezioni asintomatiche che possono essere curate precocemente riducendo la trasmissione del virus e la progressione della malattia. L’Italia è uno dei pochi paesi al mondo che ha stanziato un fondo dedicato per lo screening dell’infezione da HCV per la popolazione generale nata tra il 1969-1989.