Con l’arrivo della stagione invernale, anche l’influenza fa il suo ritorno e medici e istituzioni si preparano alla campagna vaccinale per proteggere gli italiani dal virus influenzale, che secondo gli esperti sarà molto aggressivo quest’anno. Nonostante rimanga alta l’attenzione sul covid, in Italia si registrano già i primi casi di infezione influenzale da “variante australiana”. Questo ceppo del virus influenzale, particolarmente diffuso nell’emisfero australe durante la loro stagione invernale, è ora giunto in Italia, preoccupando gli esperti per la sua virulenza e i sintomi che può provocare.
Che cos’è la variante australiana?
Con il nome di “variante australiana” si indica l’infezione delle vie respiratorie causata da un ceppo specifico del virus influenzale A (H3N2), che ha causato numerosi casi gravi durante l’inverno australiano. Si tratta di un ceppo noto per la sua capacità di mutare rapidamente, il che lo rende più difficile da prevenire e trattare rispetto ad altre varianti influenzali. L’Italia, come ogni anno, è in allerta per la diffusione dell’influenza, ma l’introduzione di questo ceppo particolarmente virulento richiede maggiori misure di precauzione.
Sintomi della variante australiana
I sintomi dell’influenza australiana sono simili a quelli delle influenze stagionali, ma tendono a manifestarsi in modo più rapido e violento. Tra i principali troviamo:
- Febbre alta, spesso superiore ai 38,5°C
- Mal di testa intenso
- Dolori muscolari e articolari, soprattutto alle gambe e alla schiena
- Tosse secca persistente
- Mal di gola
- Affaticamento estremo, che può durare per diverse settimane
- Nausea e vomito, soprattutto nei bambini
In alcuni casi, i sintomi possono evolversi in complicazioni più serie, come bronchiti, polmoniti e sinusiti.
Quanto dura l’influenza?
Come ogni influenza, a meno che non ci siano complicazioni, la durata varia tra i 5 e i 7 giorni, anche se per alcune persone il decorso può essere maggiore o minore a seconda dell’età, della forma fisica ed eventuali patologia pregresse. Nei bambini e anziani, ad esempio, la durata può essere maggiore e i sintomi più marcati.
Prevenzione e cure
La prevenzione resta la strategia più efficace contro l’influenza, anche per la variante australiana. La vaccinazione antinfluenzale è fortemente raccomandata, e offerta attivamente e gratuitamente a chi ha compiuto 60 anni, alle donne in gravidanza e nel post-partum, ai bambini tra 6 mesi e 6 anni, a chi è affetto da malattie croniche che espongono a un maggior rischio di complicanze in caso di influenza.
I vaccini aggiornati ogni anno cercano di coprire i ceppi più diffusi, compreso l’H3N2, ma a causa delle rapide mutazioni del virus, la protezione può variare.
Oltre alla vaccinazione, è importante seguire alcune semplici misure igieniche per limitare la diffusione del virus:
- Lavarsi frequentemente le mani
- Evitare il contatto con persone malate
- Coprire naso e bocca durante starnuti o colpi di tosse
- Arieggiare gli ambienti chiusi e affollati
Se si contraggono i sintomi influenzali, è essenziale rimanere a casa, riposare e consultare un medico, soprattutto se i sintomi peggiorano o persistono. In caso di necessità, i medici possono prescrivere antivirali per ridurre la durata e la gravità dell’influenza, ma devono essere somministrati nelle prime fasi della malattia.