La Svizzera, da tempo conosciuta per le sue leggi progressive sull’eutanasia, ha recentemente accolto una nuova e rivoluzionaria innovazione: la bara Sarco (abbreviazione di sarcofago). E’ la nuova frontiera del suicidio assistito. Secondo i media svizzeri, questa invenzione verrà utilizzata per la prima volta questo mese proprio in Svizzera. La capsula della morte permetterà ai pazienti di morire incoscienti e in pochi secondi, senza soffrire. La cassa sembra uscita da un film di fantascienza tanto da essere ribattezzata la “Tesla dell’eutanasia”. Questo dispositivo futuristico, progettato per garantire una morte rapida e indolore, sta suscitando un acceso dibattito etico e legale.
Cos’è la bara Sarco?
La bara Sarco, ideata dall’attivista per l’eutanasia Dr. Philip Nitschke e dal suo team presso Exit International, rappresenta un salto tecnologico nel campo del suicidio assistito. Il design della Sarco ricorda una capsula spaziale, con linee eleganti e moderne. La sua funzione principale è consentire una morte veloce e senza dolore attraverso l’inalazione di azoto.
Come funziona?
Il funzionamento della Sarco è sorprendentemente semplice. In un’intervista rilasciata lo scorso anno al Daily Mail, il dott. Nitschke ha spiegato come funziona la sua invenzione. La persona entra all’interno della capsula e le vengono poste tre domande: “Chi sei?”. “Dove sei?” e “Sai cosa succede se premi il pulsante?”, a cui l’utente risponde verbalmente. Una volta ottenute le risposte, il software accende la macchina in modo da poter premere il pulsante. I livelli di ossigeno si abbassano sotto l’1% riempiendo l’ambiente di azoto, perdendo così ogni possibilità di rimanere aggrappati alla vita. Questo processo induce una perdita di coscienza in pochi secondi, seguita dalla morte in pochi minuti, senza causare sofferenza.
La Situazione Legale in Svizzera
La Svizzera è uno dei pochi paesi al mondo dove l’eutanasia è legale, a condizione che non ci siano motivazioni egoistiche dietro l’assistenza. La legge svizzera consente il suicidio assistito, purché la persona che desidera morire compia l’atto finale autonomamente. La bara Sarco si inserisce perfettamente in questo contesto legale, poiché l’utente mantiene il pieno controllo del processo fino alla fine, potendo interromperlo in qualsiasi momento.
Implicazioni Etiche
L’introduzione della bara Sarco solleva numerose questioni etiche. Da un lato, essa offre una soluzione dignitosa e senza dolore per chi soffre di malattie terminali o condizioni croniche insopportabili. La possibilità di scegliere come e quando morire è vista da molti come un diritto fondamentale.
Dall’altro lato, i critici temono che una maggiore accessibilità a metodi di suicidio assistito possa portare a decisioni affrettate o ad abusi. Vi è anche la preoccupazione che la normalizzazione di tali pratiche possa ridurre il valore percepito della vita umana.