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NotizieL’Unione Europea approva il primo vaccino a mRNA contro il virus sinciziale

L’Unione Europea approva il primo vaccino a mRNA contro il virus sinciziale

L’Unione Europea ha compiuto un passo significativo nella lotta contro il virus respiratorio sinciziale (RSV) autorizzando il primo vaccino a mRNA specifico contro questo patogeno, denominato mResvia. Questo vaccino, sviluppato dall’azienda farmaceutica Moderna, è destinato a immunizzare gli adulti di età superiore ai 60 anni contro le malattie delle basse vie respiratorie causate dall’infezione da RSV.

Un passo avanti nella lotta contro l’Rsv

L’RSV è un virus respiratorio molto comune che colpisce le vie respiratorie, in particolare nei bambini sotto i due anni e negli anziani. Solitamente provoca sintomi lievi, simili a quelli di un raffreddore. In alcuni casi può portare a gravi complicazioni per le persone vulnerabili, come gli anziani e colore con condizioni mediche preesistenti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che l’RSV causi oltre 33 milioni di infezioni e circa 3,6 milioni di ospedalizzazioni ogni anno a libello globale, con un impatto significativo a livello di mortalità. L’approvazione di mResvia, per questo,  rappresenta un importante passo avanti nella protezione di queste popolazioni a rischio.

Innovazione e salute pubblica

La commissaria europea per la Salute, Stella Kyriakides, ha sottolineato l’importanza dell’innovazione nella protezione della salute pubblica. “La vaccinazione salva vite. In una forte Unione Europea della Salute, siamo determinati a garantire che tutti abbiano accesso alla protezione di cui hanno bisogno contro gravi malattie – afferma Stella Kyriakides -. Questa approvazione del primo vaccino mRna contro il Rsv mostra chiaramente l’importanza dell’innovazione quando si tratta di proteggere la salute dei nostri cittadini”.

Un’autorizzazione tempestiva

L’autorizzazione arriva in un momento cruciale, poco prima della stagione autunnale-invernale, quando le infezioni delle vie respiratorie come l’Rsv tendono a raggiungere il picco in tutta l’Unione Europea.

Spetta, ora, alle autorità nazionali di ogni Stato membro decidere come implementare l’uso del vaccino nei loro piani di vaccinazione nazionali.

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