Ogni anno, il terzo lunedì di gennaio è soprannominato ” Blue Monday”, ovvero il giorno più triste dell’anno.
La teoria dice che questo è il periodo dell’anno in cui siamo tutti freddi, al verde e pieni di sensi di colpa che le risoluzioni del nostro nuovo anno per metterci in forma, bere meno alcol ed essere un essere umano migliore sono cadute nel dimenticatoio.
Ma il Blue Monday è davvero il giorno più deprimente dell’anno, come viene spesso chiamato, o l’etichetta è solo una trovata pubblicitaria fuorviante?
Il concetto del Blue Monday è emerso, nel 2005, durante un comunicato stampa della compagnia viaggi britannica Sky Travel, durante una trovata pubblicitaria. La compagnia, citando lo psicologo Dr. Cliff Arnall, affermava di aver utilizzato un’equazione per calcolare tale data. La formula di Arnall considera molti fattori come: il tempo in questo periodo dell’anno, il livello di indebitamento delle persone, il tempo dopo Natale, i livelli di motivazione generalmente inferiori e il bisogno di agire.
Il testo del comunicato stampa sembrava esser scritto dal dr. Cliff Arnall, tutor presso il centro per l’apprendimento permanente dell’Universitò di Cardiff. Ma lo scrittore Ben Goldacre del Guardian, nel 2006, ha rivelato che il comunicato è stato scritto da una società di pubbliche relazioni e inviato a vari accademici a cui sono stati offerti dei soldi per firmarlo. L’unico che ha accettato di stare al gioco è proprio Arnall.
Il comunicato affermava che il Blue Monday è stato raggiunto “tenendo conto di vari fattori” come la temperatura media, i giorni dal giorno di paga, i giorni fino al successivo giorno festivo, le ore medie di luce diurna e così via. La formula che ci dà il Blue Monday è apparentemente C(P+B) N+D, ossia un’equazione che “ci permette di calcolare il giorno con il più alto ‘fattore di depressione’ che puoi poi usare come focus per migliorare le cose, prenotare la tua vacanza ecc…”
Indubbiamente lo scopo del comunicato della Sky Travel era quello di vendere più vacanze.
Secondo il dottor Dean Burnett, tutor presso la divisione di medicina psicologica e neuroscienze cliniche dell’Università di Cardiff, “ci sono così tante ragioni per credere che [l’equazione del Blue Monday sia] un’assurdità. «In primo luogo, l’equazione non è il risultato di uno studio psicologico condotto da un laboratorio rispettabile, ma condotto da un’agenzia di viaggi, che poi ha cercato uno psicologo che ci mettesse il suo nome, per farla sembrare credibile. Combina cose che non hanno un modo quantificabile di essere combinate.
Nonostante abbia prestato il suo nome all’idea, lo stesso Arnall ora si batte contro l’idea del Blue Monday su Twitter.
Il Blue Monday potrebbe essere iniziato e continuato come una trovata pubblicitaria, ma nel corso degli anni ha fatto luce sui problemi di salute mentale, incoraggiando le persone a parlare della depressione e a cercare aiuto quando ne hanno bisogno.
RedazioneTerzaeta.com