Tra i primi provvedimenti caldamente voluti dal Governo Meloni c’è quello relativo alla fine dell’obbligo di vaccino contro il Covid-19 per il personale sanitario. L’obbligo sarebbe dovuto cessare il 31 dicembre 2022, ma l’Esecutivo ha deciso di anticipare la scadenza al 31 ottobre.
Una decisione che ha suscitato non poche polemiche e molti pareri contrastanti sia nell’opposizione che nella maggioranza. Giovanni Migliore, Presidente della Federazione Italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) così ha commentato all’agenzia Dire: “Se riportiamo la questione su un piano tecnico, siamo semplicemente di fronte all’anticipazione di una scadenza naturale che, comunque, sarebbe arrivata fra un paio di mesi. Una scadenza naturale che, tra l’altro, avviene in un momento diverso della storia della nostra convivenza con il virus”.
Non sono dello stesso avviso i governatori di Puglia e Campania che vogliono invece impedire che il personale sanitario non vaccinato entri in contatto con i pazienti. In Puglia, l’assessore alla Sanità, Rocco Palese, ha ribadito che la legge che obbliga il personale sanitario a vaccinarsi, anche contro il Covid-19, c’è e rimane in vigore. L’obbligo vaccinale in Puglia, infatti, non riguarda solo il Covid ma altri 10 vaccini previsti dal piano nazionale. Pertanto i medici non vaccinati non potranno entrare in contatto con i pazienti. Immediata la risposta del sottosegretario alla Salute Gemmato il quale ha affermato “Nella legge regionale della Puglia è previsto l’obbligo vaccinale anche per il Covid-19, che non c’è più. Questa legge viene impugnata.” Impugnazione non più esperibile essendo la Legge del 2021. Dello stesso avviso di Palese è il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, il quale ha inviato, ai Direttori Generali delle Aziende Ospedaliere, una direttiva con la quale si fa obbligo di definire l’impiego del personale non vaccinato.
RedazioneTerzaeta
