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Rimini: ex manager dona troppi soldi all’amante, conti bloccati. Lui 90 anni, lei 42

A Rimini un uomo di 90 anni è finito sotto i riflettori per aver trasferito ingenti somme di denaro alla sua amante di 42 anni, un gesto che ha portato al blocco dei suoi conti bancari. L’uomo, in meno di tre anni, avrebbe speso almeno 200 mila euro per regali, viaggi e prestiti nei confronti della donna. La relazione tra i due, che vede una differenza di età di quasi mezzo secolo, ha destato l’attenzione dei familiari dell’anziano, i quali hanno espresso preoccupazione per la gestione delle sue finanze. Secondo quanto riportato dai media locali, l’uomo avrebbe donato una cifra considerevole alla sua giovane compagna, sollevando dubbi sul fatto che potesse essere vittima di un possibile raggiro o di sfruttamento economico. Sul caso indaga la Procura della Repubblica di Rimini che, in via cautelare, ha congelato anche il conto corrente della donna, una 42 enne di origine albanese.

La relazione

I due amanti si sarebbero conosciuti nel 2004, in un bar della cittadina romagnola dove la donna, all’epoca, lavorava come barista, mentre oggi è un’operaia specializzata. I numerosi impegni lavorativi dell’ex manager, spesso in viaggio per lavoro, giustificavano le sue continue assenze da casa. Durante queste trasferte, la donna lo raggiungeva spesso. L’uomo è riuscito a tenere nascosta alla moglie la sua relazione extraconiugale per quasi venti anni, ma il segreto è venuto alla luce quando il novantenne stava per effettuare un bonifico di 40 mila euro alla sua ex amante, che oggi è sposata con dei figli.

La reazione dei familiari

La figlia dell’ex manager, già preoccupata per la salute e il benessere del novantenne, ha deciso di rivolgersi alle autorità competenti. A inizio estate ha sporto denuncia per circonvenzione d’incapace contro la 42 enne. La Procura di Rimini ha congelato i conti del 90 enne e della 42 enne con provvedimento di sequestro probatorio. Alla notizia del blocco conti, l’ex manager sarebbe andato su tutte le furie poiché la ricostruzione, a suo avviso, non sarebbe veritiera. La procura ha disposto una perizia per verificare le condizioni mentali e la capacità di intendere e di volere dell’uomo.

Questione legale in corso

Ora la situazione è nelle mani della magistratura, che dovrà valutare se l’anziano fosse o meno in grado di gestire in modo consapevole il suo patrimonio. La donna di 42 anni, dal canto suo, si è difesa affermando che la loro relazione è basata su affetto e rispetto reciproco, e che le donazioni fatte dall’uomo erano frutto di un gesto d’amore e non di manipolazione.

Questo caso mette in evidenza una problematica crescente legata alle relazioni tra persone anziane e più giovani, soprattutto quando in gioco vi sono patrimoni importanti. Le autorità devono bilanciare il diritto dell’anziano di disporre liberamente dei propri beni con la necessità di proteggerlo da eventuali abusi.

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