Il Ministro per la transizione ecologica ha tracciato quelle che dovrebbero essere le linee guida da seguire per affrontare questo inverno in serenità. Il piano del Ministro Cingolani prevede termosifoni abbassati di un grado sia negli uffici pubblici che nelle abitazioni private a partire dal mese di ottobre, si passerebbe dai 20 ai 19 gradi obbligatori. L’obiettivo del Ministro è quello di risparmiare gas per affrontare i mesi più freddi senza andare in emergenza. Il predetto piano dovrebbe arrivare nei prossimi giorni in Consiglio dei Ministri sotto forma di Decreto e dovrebbe essere approvato dal Governo Draghi.
A questo punto viene spontaneo domandarsi:
Cosa rischia chi decide di non rispettare l’obbligo di tenere i termosifoni a 19 gradi? Chi vigilerà sul rispetto delle regole? Ci saranno delle sanzioni?
Vi è da dire che il piano del Ministro Cingolani ancora non è Decreto, per cui si possono fare solo delle supposizioni. I più attenzionati saranno sicuramente gli uffici pubblici e le scuole, ma anche le aziende e le abitazioni private non sfuggiranno ai controlli. Per quanto riguarda le abitazioni private, il controllo non potrà avvenire casa per casa, ma si concentrerà nei condomini a riscaldamento centralizzato. Saranno coinvolti gli amministratori che dovranno monitorare le temperature. Anche in questo caso, come negli edifici pubblici i controlli saranno a campione.Per le abitazioni a riscaldamento autonomo i controlli sicuramente non ci saranno poiché impossibile da realizzarli. Per quanto riguarda eventuali multe o sanzioni, il Piano di Cingolani attualmente non le ha previste. Allo studio del governo c’è la possibilità che un qualche tipo di sanzione venga aggiunta.
Redazione Terzaeta.com
