Pfizer e la tedesca BioNTech hanno portato a termine i test di fase 3 sul loro Vaccino contro il Sars-Cov-2 e i risultati hanno dimostrano un’efficacia del 95% sui circa 43000 volontari nella prevenzione dei sintomi, evidenziando al contempo la mancanza di effetti collaterali gravi.
I dati collocano il vaccino di Pfizer davanti a quello sviluppato dalla concorrente americana Moderna, la cui efficacia si attesta per il momento al 94,4%.
Sulla base dei risultati ottenuti, Pfizer e BioNTech depositeranno a giorni la richiesta di autorizzazione alla FDA per procedere alla distribuzione.
Uno dei quesiti più importanti è relativo proprio alla consegna dei lotti, poiché il vaccino deve essere mantenuto ad una temperatura che si aggira intorno ai 70 gradi sotto zero e, di conseguenza, un trasporto poco accurato potrebbe comprometterne l’efficacia. L’azienda ha però fatto sapere di aver messo a punto una speciale scatola isotermica che non richiederebbe l’utilizzo di mezzi di trasporto refrigerati e che garantirebbe il mantenimento delle temperature richieste, monitorandone le eventuali variazioni attraverso un sistema Gps.
Il vaccino utilizza una nuova tecnologia che si basa sull’iniezione di nano particelle lipidiche che inglobano una striscia di materiale genetico che, una volta raggiunte le cellule, le istruisce a costruire una speciale proteina, chiamata proteine Spike, che è la stessa utilizzata dal virus per legarsi alle cellule. Questa produzione permette al sistema immunitario di attivarsi generando gli anticorpi necessari per riconoscere e bloccare il virus.
La procedura di somministrazione del vaccino prevede due iniezioni a distanza di alcune settimane l’una dall’altra.
L’unione Europea ha già sottoscritto un contratto con Pfizer il 10 novembre, assicurandosi una fornitura preliminare da dividere in quote per ogni stato membro. La suddivisione delle quote sarà effettuata in base alla popolazione di ciascun stato, ragion per cui si stima che all’Italia spetterà il 13% circa della fornitura totale, ovvero circa 27 milioni di dosi. Entro la fine del 2021, poi, il vaccino potrebbe arrivare in quantità massicce, risolvendo di fatto l’iniziale carenza di dosi che si potrebbe manifestare e rendendolo disponibile per tutti.
Redazione Terzaeta.com