Scassola (Fimmg): “Si è aperto un tavolo di trattativa sull’accordo integrativo regionale e l’obiettivo è estendere l’approccio basato sull’appropriatezza delle prescrizioni a tutte le Aziende Sanitarie Locali”
Prendendo ispirazione dal patto precedentemente siglato a Belluno tra l’Azienda Sanitaria Locale 1 e le tre principali sigle sindacali dei medici di base (Fimmg, Snami e Smi), si sta lavorando per estendere un simile accordo a tutte le Aziende Sanitarie Locali della regione Veneto. Questo accordo prevede l’offerta di incentivi finanziari ai medici di famiglia basati su tre criteri, simili a quelli inclusi nell’accordo di Belluno: “appropriatezza nell’utilizzo dei codici di priorità” (1 euro per ciascun assistito), “esami Tac e risonanza magnetica” (0,50 centesimi per ciascun assistito) e “l’applicazione dei criteri di appropriatezza e la conseguente riduzione delle prescrizioni di specialistica ambulatoriale” (0,45 centesimi per ciascun assistito).
Maurizio Scassola, segretario della Fimmg, spiega che si è aperto un tavolo di trattativa sull’accordo integrativo regionale e l’obiettivo è estendere l’approccio basato sull’appropriatezza delle prescrizioni a tutte le Aziende Sanitarie Locali. Questo approccio mira a migliorare l’efficienza nella gestione delle liste d’attesa coinvolgendo sia i medici di famiglia che gli specialisti ambulatoriali, nell’ottica di beneficiare l’intera popolazione. Scassola sottolinea che l’obiettivo non è aumentare le prestazioni prescritte, ma piuttosto assicurarsi che ciò che viene prescritto sia appropriato alle esigenze del paziente. In alcune Aziende Sanitarie Locali venete, come nell’Usl Serenissima, si sta puntando principalmente sulla formazione dei medici per garantire l’appropriatezza delle prescrizioni. (Dottnet)