Secondo una ricerca pubblicata sul British Medical Journal da Frank Wolter della Erasmus University di Rotterdam, la demenza può ridurre l’aspettativa di vita di una persona fino a 13 anni. Il periodo medio di sopravvivenza dalla diagnosi varia tra i 2 e i 9 anni, influenzato dal tipo di demenza, dalle condizioni di salute generale del paziente e da altri fattori individuali.
A livello globale, circa 57,4 milioni di persone convivono con la demenza, di cui oltre 12,7 milioni risiedono in Europa. Si prevede che questi numeri aumenteranno significativamente nei prossimi decenni, alimentati dall’invecchiamento della popolazione e da altri fattori demografici.
Lo studio ha analizzato i dati provenienti da 261 ricerche condotte tra il 1984 e il 2024, coinvolgendo oltre cinque milioni di persone affette da demenza. I risultati hanno mostrato che, sebbene il 90% dei pazienti sia ancora in vita a un anno dalla diagnosi, la prognosi peggiora progressivamente nel tempo. Interessanti differenze emergono anche tra i generi: le donne tendono a vivere più a lungo rispetto agli uomini. Ad esempio, una donna di 65 anni può aspettarsi di vivere in media altri 8 anni, rispetto ai 5,7 anni dei coetanei uomini. A 85 anni, invece, l’aspettativa di vita scende a 4,5 anni per le donne e a 2,2 anni per gli uomini.
Le differenze regionali rappresentano un altro aspetto rilevante. Gli asiatici mostrano un’aspettativa di vita superiore rispetto agli europei e agli americani, una disparità attribuibile a fattori culturali e alle differenze nei sistemi sanitari. Inoltre, gli anziani che mantengono uno stile di vita sano tendono a vivere più a lungo, anche se affetti da demenza.
Un aspetto cruciale evidenziato dallo studio riguarda l’evoluzione dell’indipendenza e delle necessità di assistenza sanitaria dei pazienti. Mediamente, una persona con demenza viene trasferita in una casa di cura circa 3,3 anni dopo la diagnosi e trascorre circa un terzo del tempo restante in queste strutture. Questo dato sottolinea l’importanza di pianificare adeguatamente i servizi di assistenza e supporto per rispondere alle esigenze dei pazienti e delle loro famiglie.
La ricerca contribuisce a migliorare la comprensione della demenza e delle sue implicazioni, evidenziando la necessità di strategie sanitarie mirate per affrontare un problema che colpisce milioni di persone in tutto il mondo.