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PatologieDisplasia D’Anca

Displasia D’Anca

La displasia dell’anca è una condizione medica in cui l’articolazione dell’anca non si sviluppa correttamente, portando ad un’alterazione del rapporto tra la testa del femore e l’acetabolo (la porzione dell’osso del bacino con la quale il femore si unisce). Questa malformazione può variare da un lieve difetto a una lussazione completa dell’anca.

Le cause della displasia d’anca sono multifattoriali e possono comprendere:

  • Fattori genetici: una predisposizione familiare è comune.
  • Fattori ambientali: la posizione del feto all’interno dell’utero può influenzare la patologia
  • Fattori meccanici: l’uso di fasce o metodi di contenimento che immobilizzano le gambe del neonato in posizioni alterate, ad esempio in estensione. Farsi consigliare da un professionista sanitario esperto (medico, fisioterapista, ostetrica ecc..) è importante per la prevenzione.
  • Fattori ormonali: gli ormoni materni durante la gravidanza possono influenzare la lassità dei legamenti del bambino, rendendoli meno efficaci a contenere l’articolazione.

Alla nascita il medico utilizza delle manovre e test per valutare una possibile displasia d’anca in modo da poterla trattare precocemente. Può osservare:

  • Limitazione dell’apertura dell’anca.
  • Asimmetria delle pieghe cutanee nella parte interna delle cosce.
  • Test di Barlow e Ortolani positivi o negativi in base al quadro clinico.

Nei bambini più grandi:

  • Andatura zoppicante.
  • Differenze nella lunghezza degli arti inferiori.

Negli adulti non trattati:

  • Dolore cronico all’anca e precoce artrosi.

Il trattamento dipende dall’età e dalla gravità della displasia:

  • Neonati: utilizzo di dispositivi ortopedici come il tutore di Pavlik, che mantiene l’anca in una posizione di abduzione.
  • Bambini più grandi: in casi più avanzati, possono essere necessarie trazioni o interventi chirurgici (es. osteotomie per correggere l’allineamento dell’anca).
  • Adulti: per casi non trattati, si può ricorrere a protesi d’anca per gestire il dolore e migliorare la funzionalità.

Prevenzione

  • Evitare fasciature che immobilizzano le gambe in posizione estesa, consentendo libertà di movimento e una postura naturale.
  • Programmare controlli regolari durante le prime visite pediatriche, con particolare attenzione ai neonati che presentano fattori di rischio, come la posizione podalica al momento del parto.

La prognosi è strettamente legata alla tempestività della diagnosi e alla qualità del trattamento:

  • Una diagnosi precoce seguita da un trattamento adeguato consente solitamente uno sviluppo normale dell’articolazione dell’anca, senza sequele a lungo termine.
  • In assenza di trattamento o con una diagnosi tardiva, aumentano le probabilità di complicanze, tra cui artrosi precoce, limitazioni funzionali dell’anca e dolore cronico.
    Con un intervento rapido e una gestione adeguata, le prospettive per un esito favorevole sono generalmente ottime.

Dott. Gianluca Leone (Fisioterapista)

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