In Italia il numero delle persone colpite da demenza supera il milione, mentre nel mondo la quota sale a quasi 50 milioni (l’Alzheimer rappresenta il 50-60% dei casi di demenza). Numeri destinati ad aumentare, tanto da parlare di cifre triplicate per il 2050: ogni anno, infatti, si calcolano quasi 10 milioni di nuovi casi (più precisamente un nuovo caso ogni 3,2 secondi). Nei prossimi anni, quindi, la demenza diventerà una realtà con cui confrontarsi sempre più spesso e una tematica da non sottovalutare e da affrontare seriamente, sul piano politico e sociale.
Migliorare cure e servizi assistenziali e investire nella ricerca sono obiettivi che dovrebbero diventare prioritari a livello globale. Ma la sfida più grande, forse, sarà il riconoscere alle persone affette da questa malattia un ruolo all’interno della società. La demenza toglie tantissimo, ma tutti abbiamo diritto a vivere una vita dignitosa e “piena”, e l’impegno affinché questo si realizzi deve essere massimo.
Ne è testimone la crescita di un movimento internazionale che vuole dare origine ad una coscienza pubblica sugli enormi problemi causati da questa malattia e ogni anno riunisce in tutto il mondo malati, familiari e associazioni Alzheimer.
Di fronte a questa emergenza sanitaria famiglie, medici, ricercatori, associazioni, istituzioni sanitarie, aziende pubbliche di servizi alla persona sono chiamati ad operare insieme per dare risposte tangibili ai bisogni dei malati e dei loro familiari. In Italia è urgente incrementare i servizi, creando una rete assistenziale intorno al malato e alla sua famiglia che non li lasci soli ad affrontare il lungo e difficile percorso della malattia.