Con l’arrivo della terza età, il tempo libero a disposizione aumenta esponenzialmente, così come la tendenza a dedicarsi ad attività passive e sedentarie. Secondo i dati Istat, uomini e donne anziani hanno a disposizione rispettivamente circa 7 ore giornaliere per dedicarsi ai propri svaghi personali. Stando ai dati, tra le principali attività svolte nel tempo libero, guardare televisione e video è quella più diffusa. In un giorno medio settimanale la quasi totalità degli anziani (90,7%) guarda la televisione e i video per circa 2 ore, assorbendo più del 40% del tempo libero.
ManoMano.it, sito di fai da te e giardinaggio in Italia, ha chiesto alla professoressa Michela Balconi, docente di Neuropsicologia e Neuroscienze Cognitive alla Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, se questa passività può essere dannosa per gli anziani e quali sono i benefici che un’attività manuale come quella del fai da te può garantire ai meno giovani. “Una vita sedentaria e focalizzata su ambienti passivi dove la fruizione di stimoli, come quelli forniti dai programmi televisivi, non implica un impegno mentale proattivo può, a lungo andare, generare meccanismi di ripiego e di impoverimento delle funzioni mentali, dei processi di socializzazione fondamentali per garantire anche il benessere emotivo, oltre che mentale e fisiologico, dell’anziano. Tutte le attività motorie o manuali costituiscono occasioni di allenamento per le nostre funzioni mentali e cerebrali. Molti studi ci dicono ormai che un cervello allenato è un cervello che continua ad apprendere anche in età avanzata. Quanto più lo stimoliamo con situazioni che richiedono problem solving attivo – in cui il motorio e il mentale si integrano – tanto più sarà predisposto ad attivare circuiti complessi contrastando il parziale declino fisiologico legato all’avanzamento dell’età”.
Il bricolage come motore del benessere psicologico
La terza età è spesso collegata a un senso di impotenza e di perdita della propria indipendenza, ma il bricolage può essere un toccasana per questo genere di disagi psicologici. “Il senso di indipendenza e di autonomia preservata indotto dal poter badare a sé stessi, alla propria casa e al proprio benessere costituisce senza dubbio una molla potente per il mantenimento dell’equilibrio psicologico. In caso contrario, si sviluppa una necessità di dipendenza che può indurre a fare sempre meno ricorso a quella riserva cognitiva di cui si parlava in precedenza. In secondo luogo la soddisfazione per aver realizzato cose utili per sé e per gli altri consente di far sentire l’anziano come ancora inserito in un contesto sociale entro il quale continua a mantenere un ruolo attivo e costruttivo”.
Il segreto è unire mente e corpo
Non solo attività fisica: per mantenersi giovani è bene associare al movimento del corpo anche degli sforzi mentali. Il bricolage è il connubio perfetto delle due cose. “Come evidenziato da molte ricerche relative all’effetto dell’attività ricreativa condotta in collaborazione con altri, il beneficio mentale e fisiologico dell’attività ricreativa è indiscusso. In particolare la possibilità di utilizzare il tempo libero con attività che richiedono strategie mentali e applicazioni motorie, come nel caso del bricolage, costituisce un buon esempio di “azione finalizzata” che sollecita mente e corpo ad una collaborazione armoniosa. Sicuramente l’attività fisica bilanciata e sistematica costituisce un ottimo riparo da processi degenerativi di tipo fisiologico. In generale, tutto quanto stimola e attiva i meccanismi di plasticità cerebrale può costituire un ottimo elemento garante del benessere dell’anziano”.
La creatività olistica della terza età
Invecchiare non significa perdere il proprio lato creativo, anzi, si può assistere addirittura a un arricchimento dello stesso, che può essere messo al servizio di attività manuali come il bricolage. Recenti ricerche in ambito neuroscientifico evidenziano come il cervello dell’anziano lavori in modo sicuramente creativo. In particolare non solo alcune funzioni riescono a mantenersi preservate, ma altre divengono ancora più “efficienti” come nel caso delle funzioni olistiche, tra cui la creatività. In altre parole l’anziano tende a non dare spazio eccessivo alle competenze analitiche ma ad utilizzare percorsi più “sintetici” che gli consentono di cogliere gli aspetti dell’insieme – come risolvere un compito con il minor spreco di energie per esempio – piuttosto che delle singole parti (avere performance elevate su specifici compiti).