Il reflusso gastroesofageo è una condizione piuttosto comune di cui la maggior parte delle persone ha sofferto almeno una volta nella vita. Nonostante sia molto comune, però, è importante non sottovalutare questo problema, soprattutto se a soffrirne è una persona anziana.
Il reflusso gastroesofageo è una condizione che si verifica quando i succhi gastrici effettuano un’eccessiva risalita entrando in contatto con la parete dell’esofago provocando, di conseguenza, un bruciore dietro allo sterno e un rigurgito acido.
Di norma, il passaggio dell’acido dallo stomaco all’esofago, si verifica durante la giornata e in particolare dopo i pasti; ma se questi eventi si manifestano più frequentemente, allora si verifica una vera e propria malattia.
A causare il reflusso gastroesofageo sono diversi fattori in particolare quelli alimentari, anatomici, ormonali, funzionali e farmacologici che vanno ad indebolire il tono dello sfintere esofageo inferiore, l’apparato che costituisce una barriera contro il reflusso. Nel momento in cui la pressione della zona si riduce, come avviene per esempio durante il passaggio di cibo, il materiale acido risale dallo stomaco fino all’esofago.
Quali sono i sintomi del reflusso gastroesofageo?
La malattia da reflusso gastroesofageo può presentarsi con sintomi “tipici” oppure con sintomi “atipici”. I più comuni sono:
- Bruciore allo stomaco, che viene chiamato anche con il nome di indigestione acida ed è caratterizzato appunto da una sensazione di bruciore e fastidio nelle zone dello stomaco, del petto e dell’addome;
- Rigurgito, causato proprio dalla risalita degli acidi dello stomaco fino alla gola e alla bocca lasciando un sapore amaro e acre che può addirittura provocare vomito;
- Dispepsia, cioè una difficoltà nella digestione dopo aver consumato un pasto che può causare anche nausea e vomito, dolore addominale ed eruttazione.
Quando si verificano questi tipi di sintomi è molto probabile che vi sia in corso un’infiammazione dell’esofago.
I sintomi del reflusso gastroesofageo possono verificarsi quindi dopo aver mangiato molto, ma anche in altre situazioni come quando ci si piega in avanti o si solleva un oggetto, oppure quando si è sdraiati, soprattutto in posizione supina.
Nonostante il reflusso gastroesofageo non sia una condizione pericolosa, è sempre opportuno non sottovalutarla e chiedere consiglio al proprio medico di fiducia, così che possa indicare i farmaci più adatti o un cambiamento dello stile di vita in modo tale da tenere sotto controllo ed eliminare il problema del reflusso.
Il reflusso gastroesofageo e gli anziani
Nel caso elle persone anziane, il reflusso gastroesofageo è legato al processo di invecchiamento di tutto l’organismo in generale che causa un indebolimento dei muscoli.
La ridotta tonicità dei muscoli, però, si riflette anche a livello degli sfinteri e quindi anche dello sfintere esofageo inferiore causando così una minore contrazione dell’apparato favorendo di conseguenza il passaggio delle sostanze acide dallo stomaco all’esofago.
Un altro fattore che facilita la formazione del reflusso gastroesofageo negli anziani è il fatto che l’esofago, a causa dei processi di invecchiamento, diventa più corto causando una minore pressione a livello del cardias con un conseguente difetto nella chiusura della valvola.
Ad incrementare la possibilità di soffrire di reflusso gastroesofageo, per gli anziani, sono alcune abitudini scorrette come quella di andare a riposare subito dopo pranzo, ma anche l’assunzione di farmaci e una produzione di saliva ridotta che, grazie alle sue caratteristiche, contrasta proprio il reflusso gastrico.
È possibile tuttavia riuscire a prevenire, o comunque limitare, il verificarsi del reflusso gastroesofageo seguendo alcune semplici regole alimentari.
La prima regola per contrastare la cattiva digestione negli anziani è quello di ridurre la quantità di cibo ad ogni pasto ed optare per più spuntini al giorno. Sarebbe opportuno, infatti, cercare di mangiare un po’ di più la mattina e ridurre progressivamente le dosi durante il giorno fino ad assumere pochi cibi la sera. È proprio una cena abbondante, infatti, a causare problemi di reflusso gastrico durante la notte.
Il problema maggiore comprovato da diversi studi scientifici, infatti, non è tanto la tipologia di cibi che possono causare il reflusso quanto, piuttosto, la quantità e i tempi di assunzione. L’anziano, dunque, può mangiare tutto, purché lo faccia con moderazione.
Un fattore che incide sulla manifestazione del reflusso gastroesofageo è la disidratazione. Una delle principali cattive abitudini degli anziani, infatti, è quella di bere poco. Per questo è sempre opportuno sforzarsi di bere molta acqua, anche gassata.
L’acqua gassata, infatti, producendo gas nell’intestino (in quantitativo minimo) favorisce la digestione evitando la risalita dei succhi gastrici.
Un altro modo per garantire la giusta assunzione di liquidi è anche quella di mangiare pastine in brodo e minestrine. Queste infatti sono ottime non tanto perché facili da digerire quanto più perché garantiscono l’assunzione dei liquidi.
Infine un ultimo consiglio è quello di integrare nella propria dieta, ma con moderazione, il peperoncino. Questo alimento difatti contiene al suo interno capsaicina, una sostanza che stimola la secrezione di succhi gastrici da parte dello stomaco favorendo la digestione.