Come ogni anno novembre è il mese migliore per vaccinarsi contro l’influenza, prima quindi che il virus cominci a circolare. Quest’anno, ricordano gli esperti, si rischia una stagione particolarmente dura, ed è quindi ancora più importante che le categorie a rischio, a partire dagli anziani, si vaccinino.
“C’è un cartello che qualche medico di base espone in ambulatorio che recita ‘i vaccini si fanno dopo i Morti’, ed effettivamente è così – sottolinea Michele Conversano, presidente di HappyAgeing – da novembre fino a metà dicembre è il periodo ideale per vaccinarsi. Quest’anno ci potrebbe essere una stagione più pesante, perché i virus che circoleranno, contenuti nei vaccini, sono molto diversi da quelli degli anni passati, e quindi non c’è una protezione innata”.
Secondo i dati Influnet nel nostro Paese ogni anno si registrano da 5 a 8 milioni di casi di sindrome influenzale. Circa 8.000 decessi possono essere direttamente correlati con l’influenza e di questi il 90% riguarda soggetti di età superiore ai 65 anni. “Oltre agli anziani deve vaccinarsi chi ha qualche patologia che indebolisce il sistema immunitario, come il diabete o le malattie cardiovascolari, le stesse categorie che dovrebbero proteggersi dalla polmonite – sottolinea Conversano, che è responsabile del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Taranto – Per gli anziani è dimostrato che i maggiori benefici ci sono con il vaccino antinfluenzale adiuvato, al quale è aggiunta una proteina che fa riconoscere meglio l’antigene dal sistema immunitario. Buoni risultati si hanno anche con l’intradermico, più recente e con meno studi a supporto”.