Un’alimentazione varia ed equilibrata è alla base di una vita in salute. Un’alimentazione inadeguata, infatti, oltre a incidere sul benessere psico-fisico, rappresenta uno dei principali fattori di rischio per l’insorgenza di numerose malattie croniche. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), circa 1/3 delle malattie cardiovascolari e dei tumori potrebbero essere evitati grazie a una equilibrata e sana alimentazione.
I ritmi frenetici della vita quotidiana ci hanno fatto un po’ perdere l’abitudine di sederci a tavola il tempo necessario per godersi un pasto bilanciato in tutte le sue componenti, preferendo sempre di più i cibi “mordi e fuggi”, spesso privi di ogni elemento nutritivo e difficili da digerire a pranzo, spostando all’ora di cena il consumo di pietanze più corpose. Queste abitudini sottopongono lo stomaco a un carico eccessivo con la conseguenza di una digestione più lenta e laboriosa che porta spesso sonnolenza, gonfiore e senso di pesantezza.
L’intestino gioca un ruolo importante per il benessere e la salute dell’intero organismo: il suo equilibrio infatti ci protegge quotidianamente da diverse malattie, aiuta a prevenire le sindromi influenzali o para-influenzali con interessamento gastrointestinale e anche i disturbi da raffreddamento. Quindi il nostro apparato digerente, con la sua ampia superficie, rappresenta l’interfaccia tra il “mondo esterno” e il “mondo interno” più importante dell’organismo. Vi sono però alcune condizioni molto comuni come stress, stili di vita non corretti, intolleranze alimentari, infezioni virali (batteriche o parassitarie) o anche l’assunzione prolungata di antibiotici, che possono perturbare l’equilibrio intestinale dando luogo a diversi sintomi come diarrea, gonfiore addominale, stitichezza.
Una corretta alimentazione si configura quindi come elemento cardine per l’equilibrio della salute dell’organismo ed è noto che i processi produttivi del sistema agro-alimentare moderno spesso non garantiscono negli alimenti un apporto sufficientemente equilibrato dei diversi elementi nutritivi essenziali per mantenere e regolare il benessere del nostro organismo. I piccoli disturbi dell’organismo possono infatti essere segnali di una alimentazione squilibrata.
Nell’ultimo decennio le conoscenze sempre più approfondite in campo fisiologico e nutrizionale hanno portato ad un’innovativa impostazione: la Nutraceutica Fisiologica. La ricerca ha sviluppato una nuova metodica basata sui principi di qualità, vitalità, rispetto della fisiologia umana, sicurezza e personalizzazione, mettendo a punto formule esclusive di integratori alimentari caratterizzati da efficacia e sicurezza clinicamente documentate. La Nutraceutica Fisiologica agisce primariamente sull’Apparato gastro-intestinale, in quanto sistema di controllo di numerose funzioni essenziali per l’intero organismo, come l’assorbimento dei nutrienti e dell’acqua e la regolazione della “barriera” di difesa interna, aiutandolo a ripristinare efficacemente il suo originale stato di salute e a mantenerlo stabile.
“Purtroppo la nostra vita moderna, l’eccesso di stress, il non dormire in maniera corretta (poche ore di sonno), l’aumento della vita media, un’alimentazione eccessivamente ricca di carne, l’abuso o l’uso incongruo di farmaci, possono provocare un’alterazione di questo equilibrio, che si manifesta ad esempio con una grande stanchezza generale e alterazione del sonno”, ha commentato Barbara Aghina, Biologo Molecolare, responsabile scientifico dell’area Nutraceutica Fisiologica di GUNA S.p.a.
Un’alimentazione poco equilibrata può essere quindi la causa di alcuni disturbi legati alla digestione. Pur seguendo un’alimentazione equilibrata può capitare comunque di avere delle difficoltà digestive. Ci sono alcuni alimenti, infatti, che risultano difficilmente digeribili: il latte, ad esempio, oppure carne, formaggi, alcuni tipo di verdure e gli alimenti lievitati.
Carne o pesce
Le carni rosse e il maiale o pesci come il tonno, il salmone e lo sgombro per il loro alto contenuto di grassi possono mettere in seria difficoltà l’apparato gastrointestinale costringendo lo stomaco a una digestione lunga e laboriosa; nello stesso tempo apportano importanti fattori nutrizionali: è bene quindi farne un consumo moderato, ascoltando il parere del proprio medico per un’indicazione personalizzata sulla propria situazione specifica.
Fibre vegetali
Frutta e verdura sono alimenti altamente digeribili. Non tutti sanno però che ci sono alcune fibre vegetali ad alta capacità fermentativa che in alcune persone predisposte provocano gonfiore addominale e produzione di gas intestinale. L’elenco delle verdure sconsigliate per chi soffre di problemi legati all’apparato digerente è purtroppo abbastanza lungo e tra queste troviamo cavoli, broccoli, carciofi, cachi, legumi, cavolfiori, funghi, asparagi e cavoletti di Bruxelles.
L’integrazione della propria dieta con frutta e verdura è indispensabile per l’apporto di vitamine e sali minerali. Quindi, qualora si soffra di disturbi gastrointestinali, è bene confrontarsi con il proprio specialista di fiducia per valutare la composizione nutrizionale più equilibrata.
Quali alimenti aiutano la funzionalità del tratto gastro-intestinale
Modificare la dieta consumando maggiormente alimenti che aiutano a depurare l’organismo è sicuramente un buon alleato per tenere sotto controllo i sintomi dei disturbi gastrointestinali.
Quando si hanno problemi di digestione lenta è comunque sempre preferibile consumare alimenti che siano più digeribili rispetto ad altri così da non sovraccaricare la funzionalità di stomaco e intestino, come il miele, il tè, pesce poco grasso, pasta poco condita, riso, frutta e verdura. Inoltre ci sono cibi che per le loro caratteristiche hanno un’azione digestivo stimolante: il finocchio, lo zenzero, la curcuma, l’aloe, alcuni tipi di frutti come mango, kiwi, ananas e papaya.
“La scienza ha ormai dimostrato che esiste una relazione molto stretta tra lo stile di vita, in particolare l’alimentazione, e l’insorgenza di patologie. Nutrirsi in modo bilanciato è importante fin dai primi anni di vita”, spiega il Dr. Alberto Fiorito, Medico esperto in nutrizione biologica e medicina psicosomatica. “Ad esempio, le lavorazioni industriali di alimenti anche molto comuni, i processi di raffinazione, la forzatura delle colture e i metodi di cottura inadatti possono essere all’origine di molte malattie, così come accade nel caso in cui siano presenti tossine nei cibi”.