La pelle è l’organo più ampio per dimensioni, funge da barriera protettiva nei confronti dell’ambiente esterno, protegge dall’intrusione fisica, chimica e batteriologica nel corpo e previene la disidratazione per perdita di acqua per vaporizzazione. Mantiene l’omeostasi interna (ossia la capacità dell’organismo di autoregolarsi mantenendo costante il proprio ambiente interno). Oltre a proteggere l’organismo dalla perdita di acqua e dalle infezioni di microrganismi, svolge anche un importante ruolo cosmetico dal momento che un aspetto giovane e bello può avere un’influenza positiva sul comportamento sociale delle persone e sullo stato riproduttivo delle stesse. L’invecchiamento degli organi e, quindi, anche della pelle inizia quando l’individuo nasce. Essendo l’organo più voluminoso del nostro corpo è quello che presenta in modo evidente i segni dell’invecchiamento quando invecchia.
Fattori che contribuiscono all’invecchiamento della pelle
Diversi sono i fattori, intrinseci ed estrinseci, che contribuiscono al suo declino. L’invecchiamento intrinseco, o cronologico, è un processo fisiologico naturale che dipende da fattori genetici e provoca pelle sottile e secca, rughe e atrofia cutanea. L’invecchiamento estrinseco invece è causato da fattori ambientali esterni come l’inquinamento atmosferico, il sole, le intemperie le cattive abitudini alimentari. Tra queste vi è ad esempio il fumo che porta alla produzione di radicali liberi, ossia molecole di ossigeno che al loro interno contengono al loro interno un neurone spaiato e per questo sono iperattive e instabili. Sono molecole che per stabilizzarsi innescano processi ossidativi nel nostro organismo causandone l’invecchiamento. Oltre alla presenza dei radicali liberi, a causare il decadimento della pelle vi sono altri fattori come, ad esempio, lo stile di vita, l’eredità lo stress, i movimenti quotidiani del viso, l’aumento o diminuzione di peso, il sonno. Nel 2007 alcuni dermatologi svizzeri hanno coniato un termine per esprimere tutte le manifestazioni tipiche della pelle che invecchia, dermatoporosi, ispirato al termine osteoporosi=sindrome di fragilità ossea, per raggruppare e descrivere in un’unica sindrome tutte quelle manifestazioni tipiche della pelle dell’anziano che si manifestano sugli avambracci, sul dorso delle mani, sulle gambe e che presentano come cute sottile, atrofica.
Tra gli effetti dell’invecchiamento della pelle vi sono:
- Pelle più ruvida
- Sviluppo di lesioni come tumori benigni
- Perdita di elasticità della pelle
- Assottigliamento dell’epidermide
- Pelle più fragile.
- Comparsa frequente di lividi
- Perdita di grasso sottocutaneo nelle guance, tempie, mento, naso e sotto gli occhi
- Perdita ossea intorno all’area della bocca e del mento
- Perdita di cartilagine nel naso
Invecchiamento prevedibile della pelle: danni del sole
La maggior parte dei cambiamenti della pelle associati all’invecchiamento potrebbero essere evitati poiché buona parte di essi sono dovuti all’esposizione al sole.
I raggi ultravioletti UV penetrano nella pelle danneggiando alcune fibre chiamate elastina. La rottura di queste fibre deputate a mantenere la pelle soda, consente lo sviluppo delle rughe, delle macchie senili o ‘macchie del fegato’ sulle mani, viso e altre parti esposte al sole.
La quantità di rughe che si sviluppa dipende in gran parte dall’esposizione al sole per tutta la vita di una persona. Il consiglio per prevenire la formazione di rughe da esposizione rimane quello di usare la protezione solare con fattore protettivo 50 sin dalla tenera età dal momento che i danni causati dal sole non sono visibili subito ma si manifestano col passare del tempo.
Redazione Terzaeta.com