Proseguono i lavori del 1° Congresso Internazionale dell’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici, un evento importante che ha segnato il debutto della società scientifica nata nel 2014 e ha già registrato un record in termini di iscrizioni e grande entusiasmo per il valore e la qualità delle tematiche discusse.
La seconda giornata di lavori è stata l’occasione per presentare le Linee guida europee sulle vaccinazioni per adulti e anziani: difterite, tetano, pertosse, influenza, malattie pneumococciche, zoster, tra le principali patologie per cui sono disponibili e raccomandati i vaccini per le persone che hanno 65 anni o più.
“Le vaccinazioni rappresentano uno strumento fondamentale di prevenzione per ridurre le malattie e allungare la vita – sostiene Susanna Esposito, presidente WAidid. In Italia e in Europa assistiamo ad un rapido invecchiamento della popolazione caratterizzato da una maggiore vulnerabilità dovuta all’indebolimento del sistema immunitario. Per questo motivo raccomandiamo le vaccinazioni negli adulti e negli anziani per proteggerli da patologie come influenza, infezioni pneumococciche, pertosse ed herpes zoster. Le linee guida europee sono il frutto di un lungo lavoro che abbiamo realizzato con un team di esperti internazionali e presentarle oggi è per noi un importante traguardo. Le vaccinazioni sono fondamentali per prevenire anche gravi complicanze causate dai virus e il loro impatto sul declino funzionale collegato all’avanzamento dell’età. E non ultimo, è necessario sottolineare come, oltre a migliorare la qualità della vita, in termini di benessere, un’ampia copertura vaccinale per gli adulti contribuisca anche ad una significativa riduzione della spesa sanitaria”.
Al momento, in Europa e in Italia sono raccomandati i seguenti vaccini per la popolazione adulta di età pari o superiore ai 65 anni:
- Difterite, Tetano, Pertosse (DTp): il vaccino è raccomandato ogni 10 anni. Nel 2012, sono stati riportati 27 casi di difterite in 8 paesi UE/EEA, la maggioranza erano adulti; 123 casi di tetano, (80% adulti) e 42.525 casi di pertosse riportati in 28 paesi UE/EEA.
- Influenza: il vaccino è raccomandato ogni anno negli adulti con patologie croniche e nei soggetti di età pari o inferiore ai 65 anni. Nei paesi UE/EEA si registrano 38.500 decessi ogni anno di cui il 90% nella popolazione adulta.
- Malattie pneumococciche: sono disponibili due vaccini antipneumococco per gli adulti, il PPV23 e il PCV13, entrambi efficaci e ben tollerati. Possono essere somministrati insieme al vaccino antinfluenzale e attualmente non è raccomandata una dose di richiamo. Nel 2012, sono stati riportati da 27 paesi UE/EEA, 20.785 casi confermati di malattie invasive pneumococciche, prevalentemente negli adulti.
- Zoster: è disponibile un vaccino per adulti che non può essere somministrato in soggetti con immunodeficienza. Non è raccomandata una dose di richiamo. A causa della riattivazione del virus zoster che rimane latente dopo la varicella, lo zoster presenta più di 1.7 milioni di nuovi casi ogni anno in Europa in tutte le fasce di età. Ma il rischio aumenta con l’avanzare dell’età. Più del 40% degli over 60 che hanno avuto l’herpes zoster per esempio soffrono di nevralgia post-erpetica.
Nel pomeriggio, i lavori congressuali proseguiranno con un altro interessante dibattito, ancora in ambito vaccinazioni, sulla strategia di vaccinazione universale contro la varicella, condotta durante l’età pediatrica e già adottata in molti Paesi del mondo. Il raggiungimento e mantenimento di elevati tassi di copertura vaccinale consentono di interrompere la circolazione del virus, diminuire i costi correlati alla malattia e proteggere i soggetti a elevato rischio di complicanze.
Ogni anno in Europa la varicella colpisce il 5% circa dei bambini e adolescenti fino a 14 anni, con circa 500.000 casi per anno. La fascia di età più colpita è quella tra 1 e 4 anni. Anche se più rara, la varicella può colpire anche ragazzi più grandi e adulti; in particolare, i dati mostrano che circa il 10% della popolazione tra 20 e 40 anni non ha ancora contratto l’infezione, ed è quindi a rischio di ammalarsi. In generale, sono a rischio di sviluppare forme gravi di varicella tutti i soggetti immunocompromessi, le donne in gravidanza, i neonati e gli anziani.
In Europa, l’efficacia della vaccinazione a 10 anni di distanza del vaccino antivaricella è del 94% con una dose e del 98% con due dosi.
“La varicella rappresenta la più diffusa malattia infettiva prevenibile mediante vaccinazione in Italia – sottolinea Giovanni Gabutti, Professore Ordinario, vicedirettore del Dipartimento di Scienze Mediche, Università degli Studi di Ferrara. Nonostante la disponibilità del vaccino in almeno 14 Paesi europei la vaccinazione antivaricella non è ancora molto utilizzata. Molti Paesi offrono la vaccinazione ai gruppi a rischio piuttosto che universalmente a tutti i bambini. Eppure, la vaccinazione universale con offerta attiva e gratuita per la popolazione generale è l’unico strumento in grado di prevenire la trasmissione e la circolazione del virus della varicella”.
In Italia, attualmente, la vaccinazione universale è offerta in 12 Regioni su 20 in aggiunta alla somministrazione del vaccino trivalente (MPR) o attraverso il vaccino quadrivalente. La vaccinazione con due dosi è l’unica proposta in Italia: la prima dose tra il 13 ed il 15esimo mese di vita e la dose di richiamo a 5/6 anni. La scelta della doppia dose è fondamentale per evitare o, comunque, ridurre al minimo il rischio di insuccessi vaccinali.