L’orientamento alla realtà o ROT (Reality Orientation Therapy) è una terapia non farmacologica che, se usata in modo appropriato e con compassione, può migliorare la condizione di coloro che vivono con l’Alzheimer e le altre demenze.
La scopo di questa terapia, infatti, è quello della conservazione delle capacità cognitive che, normalmente, malattie come l’Alzheimer e la demenza tendono a far perdere e che, invece, attraverso alcuni esercizi possono essere mantenute un po’ di più.
La ROT è finalizzata a riorientare il paziente rispetto a sé, alla propria storia e al proprio ambiente, cercando di rendenderlo partecipe alle relazioni sociali, riducendo così la tendenza all’isolamento.
Gli strumenti per l’orientamento alla realtà mirano a rafforzare la definizione di oggetti e di persone, nonché la sequenza temporale di eventi, passati o presenti.
Questo in genere comporta:
- Stimolare il ricordo del mese, del giorno, dell’ora, della stagione, delle festività ecc.
- Usare frequentemente il nome delle persone
- Discutere di attualità
- Usare orologi e calendari
- Posizionare cartelli ed etichette su porte, armadi e altri oggetti
- Fare domande su foto o altri cimeli
Efficacia
Numerosi studi hanno dimostrato come l’uso della ROT ha migliorato il funzionamento cognitivo delle persone affette da demenza cognitiva lieve rispetto a coloro che non l’hanno ricevuta. Inoltre ha rallentato il decorso dell’Alzheimer.
È stato anche dimostrato che l’orientamento alla realtà migliora la cognizione soprattutto se accompagnato da farmaci.
Precauzioni
Di norma, l’orientamento alla realtà deve essere mescolato alla compassione e utilizzato in modo appropriato a beneficio di qualcuno che vive con la confusione della demenza. Applicarlo senza valutare se potrebbe causare stress emotivo all’individuo poiché ci sono alcune volte in cui non sarebbe appropriato.
Redazione Terzaeta.com
